Il Consiglio dei ministri non cambia rotta e approva i decreti senza variazioni di rilievo. Renzi: "Diritti riconosciuti a un'intera generazione". Liberalizzazioni: addio al mercato di maggior tutela per l'energia dal 2018; più facile il recesso dai contratti. Assegno di disoccupazione per chi esaurisce la Naspi. Maternità, raddoppiano i tempi del congedo parentale
MILANO - Il governo Renzi va avanti per la sua strada. Nonostante le richieste delle commissioni parlamentari restano licenziamenti collettivi: cadono nel vuoto, dunque, le richieste dei sindacati, a favore delle pressioni di Ncd. Scompaiono, ma solo dal 2016, i contratti a progetto: per quest'anno sarà ancora possibile stipulare questi contratti, mentre dall'anno prossimo servirà l'avvallo dei sindacati.
"Parole come mutuo, come ferie, come buona uscita, come diritti entrano nel vocabolario di una generazione che ne è stata fino a oggi esclusa in modo inaccettabile" ha detto in conferenza stampa Matteo Renzi secondo cui "sono circa 200mila i nostri connazionali che nella ridefinizione del lavoro parasubordinato passeranno dai co.co.co vari a un lavoro a tempo indeterminato. Imprese non hanno più alibi per non assumere". Anche perché grazie alla defiscalizzazione il contratto a tempo indeterminato costerà meno delle altre forme.
Il consiglio dei ministri ha anche approvato il decreto sulla concorrenza che prevede il superamento del mercato di maggior tutela per l'energia e per il gas dal primo gennaio 2018. Attraverso Twitter, invece, il ministro della salute, Beatrice Lorenzin annuncia che i farmaci di fascia C saranno venduti solo in farmacia, "colonna del Sistema Salute".
Jobs Act. Via libera, dunque, al contratto a tutele crescenti e agli ammortizzatori sociali, con la nuova Aspi che avrà una durata di due anni al termine dei quali è possibile avere una proroga al sostegno: entrerà in vigore dal primo maggio, non potrà superare i 1.300 euro al mese e verrà ridotta del 3% al mese dopo i primi quattro. Per quest'anno viene introdotta anche l'Asdi, l'assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. La durata dell'assegno, che sarà pari al 75% dell'indennità Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino ad
esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.
Contratti. L'intervento aggiuntivo più significativo riguarda il riordino delle tipologie contrattuali. Il ministro Poletti ha spiegato che per il contratto a tempo determinato resterà il limite attuale di 36 mesi: esclusa la riduzione a due anni e quella del numero possibile di proroghe (resteranno cinque). Stop, come detto, ai vecchi contratti di collaborazione co.co.pro, dall'entrata in vigore del decreto. Dal 2016, su quelli ancora in essere, verranno effettuati dei controlli: "Nei casi previsti dalla legge diventeranno lavoratori dipendenti - dice il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti -. La nostra scommessa è che l'assunzione a tempo indeterminato diventi la regola". Per il governo si intende lavoro dipendente quello ripetitivo all'interno di un'azienda coordinato direttamente dal committente. Giro di vite, dunque, anche sulla partite Iva fasulle. Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, all'interno, però, della nuova normativa.
Ricollocazione. Il ministro ha annunciato di aver "introdotto il contratto di ricollocazione: un voucher da 7mila euro con quale ci si rivolge all'agenzia per trovare un nuovo posto di lavoro". Cambia anche l'apprendistato: quando si fa formazione il costo a carico dell'aziende scende al 10% "perché si fa formazione".
Part time per malattia. Aumenta la flessibilità sul part-time: "In caso di grave patologia - ha spiegato il ministro Poletti - , in aggiunta a quelle oncologiche già previste, si potrà trasformare il lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale. Basta quindi con 'o stai a lavorare o vai a casa'. Lo stesso sarà possibile anche per i periodi di maternità o congedo parentale". Resta il contratto a chiamata se il tempo parziale avrà una maggior decontribuzione fiscale.
Maternità e congedo parentale. Due le novità previste dal decreto: viene esteso dai tre ai sei anni del bambino il diritto ad usufruire del congedo parentale retribuito al 30%, mentre i permessi non pagati potranno essere richiesti fino ai 12 anni (oggi la norma prevede un limite a otto anni). In questo contesto vengono equiparati figli adottivi a quelli naturali. Sarà inoltre possibile optare per il part-time al posto del congedo di maternità.
Demansionamenti. In caso di ristrutturazione aziendale, sarà possibile modificare le mansioni del lavoratore fino a uno scatto in meno, mantenendo lo stipendio acquisito. Al dipendente verranno meno, però, le indennità previste per la mansione svolta in precedenza.
Concorrenza. Il Ddl concorrenza punta a "far calare le tariffe o diminuire i prezzi e aprire pezzi di mercato oggi non tanto accessibili per nuove iniziative imprenditoriali". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Federica Guidi, spiegando che "come ha detto l'Ocse "potrebbe portare ad un aumento del Pil fino a 2,6 punti in 5 anni". Nel mirino banche, assicurazioni, telefonia e pay tv: una norma prevede la portabilità per i fondi pensione, mentre per le comunicazioni vengono eliminate le asimmetrie tra l'accensione del contratto e la possibilità di recesso inserendo una maggior congruità in caso di recesso. In arrivo sconti anche sull'Rc Auto per chi accetta "alcune misure, come l'istallazione della scatola nera o il controllo preventivo dei veicoli".
Professionisti. Non servirà più andare dal notaio, ma si potrà andare anche dall'avvocato per "transizioni su immobili non ad uso abitativo sotto i 100mila euro". Tra le "semplificazioni" del ddl concorrenza anche lo stop all'obbligo dell'atto notarile per la costituzione di Srl semplificate.
Comunicazioni. Vengono semplificate le procedure di identificazione dei clienti per la migrazione da un operatore all'altro e viene prevista la trasparenza sulle penali in caso di recesso anticipato dal contratto. L'entità della penale, inoltre, dovrà essere legata ai costi effettivamente sostenuti dall'operatore in caso di promozioni.