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Pescara, 24/11/2024
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Data: 22/02/2015
Testata giornalistica: il manifesto
Alfano: «Rivendico con orgoglio il jobs act». Il ministro degli interni politicamente morto risorge grazie a Renzi: patto fino al 2018, siamo noi l'argine alla Cgil

Un patto con Renzi sul governo fino al 2018 per por­tare a ter­mine le riforme, e soprat­tutto por­tare a casa la pelle. Ange­lino Alfano, dopo la bato­sta dell’elezione di Mat­ta­rella, dopo lo scan­dalo dei tifosi olan­desi nella Capi­tale che avreb­bero sep­pel­lito chiun­que, sente invece il vento in poppa: merito del jobs act di Renzi, la legge ispi­rata e quasi per intero scritta da Mau­ri­zio Sac­coni, che giu­sta­mente l’Ndc riven­dica come pro­pria «sto­rica vit­to­ria», come ha fatto il mini­stro ieri a Sestriere, alla «Win­ter School» dell’Ncd, ospite la mini­stra Boschi. «Senza di noi non ci sarebbe que­sto governo», esulta Alfano, e l’art.18 sarebbe rima­sto nella ver­sione For­nero, uno degli «atti con­creti che pos­siamo sovra­na­mente riven­di­care con orgo­glio». «Siamo noi l’argine con­tro posi­zioni come quelle di Damiano o della Camusso. Siamo noi quelli che otten­gono risul­tati, men­tre gli altri nel cen­tro­de­stra si limi­tano a liti e proclami».

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