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Pescara, 24/11/2024
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Data: 22/02/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pressing del Papa sulla Merkel «No all’economia che uccide». Il pontefice riceve la Cancelliera tedesca «Intollerabile che la gente muoia di fame»

CITTÀ DEL VATICANO Se è vero che i doni racchiudono in sé un messaggio, i regali scelti da Francesco per la visita di Angela Merkel fanno capire quanto a lui e alla Chiesa stiano a cuore le sorti di milioni di poveri, un esercito che in Europa si ingrossa sempre di più, frutto di una casa comune fondata essenzialmente su criteri economici e finanziari. Il destino della Grecia non poteva che fare da sfondo all'udienza della Cancelliera tedesca. Quaranta minuti di colloqui a tu per tu, in compagnia di un interprete visto che Bergoglio non parla tedesco. Un tempo infinitamente lungo nelle economie protocollari d'Oltretevere, segno che i temi sui quali scambiarsi idee non mancavano.
I DONI
Al termine i doni. Un medaglione raffigurante San Martino, il ricco cavaliere che fermò il cavallo per donare un mantello ad un mendicante, e l'Esortazione apostolica Evangelii Gaudium. «È in versione tedesca, così potrà leggerla» le ha detto il Papa, porgendole il libricino. Al punto 54 del documento pontificio c'è il condensato del pensiero di Francesco in materia economica. Chissà se darà frutti e farà riflettere la Cancelliera, figlia di un pastore protestante, cresciuta in una famiglia di saldi principi cristiani. In quel passaggio si legge che così «come il comandamento non uccidere, oggi dobbiamo dire no a un’economia dell’esclusione e della iniquità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che muore di fame». Naturalmente il Papa non ha indicato alla Cancelliera il passaggio, anche se però ha aggiunto qualcosa sul simbolo, la figura di San Martino: «Mi piace regalare questa immagine ai capi di Stato perché penso che il loro lavoro sia proteggere i poveri». Al che Merkel ha risposto pronta: «Noi cerchiamo di fare del nostro meglio»; a sua volta metteva nelle mani del pontefice una busta contenente del denaro da destinare ai bambini cristiani in fuga dalle zone delle persecuzioni jihadiste in Siria e in Iraq. Cordialità, sorrisi, gesti carichi di significati positivi. Qualcuno ha parlato di freddezza, forse perché le distanze su alcuni temi erano inevitabili. La Grecia per esempio.

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