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Data: 24/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Ortona, verso il dragaggio. Porto, test sulla profondità dei fondali

ORTONA Proseguono serrate le operazioni che porteranno al dragaggio del porto di Ortona. Un altro passo importante è stato compiuto la scorsa settimana, quando, giovedì e venerdì, l’Arta Abruzzo ha effettuato i rilievi batimetrici dello scalo adriatico nel perimetro da sottoporre proprio alle operazioni di dragaggio. Un’attività necessaria per conoscere la profondità dei fondali, per la quale l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente ha adoperato tecniche di ultimissima generazione. La motonave Ermione (nella foto), impiegata per svolgere le misurazioni volute dal Comune di Ortona, ha ospitato a bordo i tecnici dell’Arta che, grazie alla strumentazione “multibeam”, hanno potuto proporre un lavoro certosino del tratto analizzato. Questo sistema, infatti, permette la copertura totale dell’area esaminata e la precisione centimetrica del rilievo, grazie ad un fascio acustico che “insonifica” il fondale marino. Terminate le operazioni sulla superficie ortonese, al momento sono in corso le elaborazioni dei dati che, una volta pronti, verranno trasmessi all’amministrazione committente per i successivi adempimenti. I rilievi batimetrici effettuati saranno il preambolo al conseguente dragaggio del porto, con cui Ortona punterà ad un deciso cambio di rotta economica, provando ad incrementare la movimentazione di merci e diventare un punto di riferimento per il mercato che passa attraverso l’Adriatico. Sulla base dei dati che a breve verranno elaborati, l’Arta fornirà assistenza per i carotaggi ed eseguirà le analisi dei sedimenti per la caratterizzazione del sito. Dunque, le operazioni di dragaggio sono sempre più vicine: si tratta di un momento tanto discusso e più volte rilanciato come una vera e propria svolta. Il sindaco, Vincenzo D’Ottavio, appena qualche giorno fa aveva definito «storica» questa fase. Lo sviluppo della città passerà attraverso di essa, al termine della quale il porto ortonese potrà provare a diventare, almeno sulla carta, il faro del Medio Adriatico.

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