ROMA Forse valeva la pena trattare per due anni la vendita di Ansaldo Sts e di AnsaldoBreda visti i risultati. Già, perchè il traguardo raggiunto va oltre le stime azzardate finora dal mercato. I giapponesi di Hitachi metteranno sul tavolo 773 milioni per il 40% della società del segnalamento ferroviario e faranno l’Opa sulla quota restante (a 9,65 euro, per un esborso ulteriore di circa 1,160 miliardi). Un prezzo più alto del previsto: del resto l’ad di Sts, Giuseppe Siragusa, fa sapere di volersene attribuire il merito. Inoltre i giapponesi staccano un assegno di altri 36 milioni per AnsaldoBreda. Anche se il sollievo per Finmeccanica sarà ben superiore, dicono gli analisti (circa 120 milioni l’impatto positivo stimato). È abbastanza «per cambiare la prospettiva nel 2016», dice a chiare lettere l’amministratore delegato Mauro Moretti in conferenza stampa.
Il risultato sarà infatti un taglio del debito di 600 milioni, a quota 3,4 miliardi. Circa 250 milioni la plusvalenza da mettere in bilancio, per il colosso di Piazza Monte Grappa che ha avuto Mediobanca e Ubs come advisor. Ma per Moretti non è soltanto una questione di cassa e di debito. È «il primo passo di una profonda svolta che permetterà al gruppo di valorizzare meglio le altre attività». È la prova che il gruppo sarà davvero tutto aerospazio e difesa, una volta chiusa l’operazione tra giugno e luglio e sistemato il dossier Drs.
Moretti non ci sta però a fare la parte di chi spoglia il gruppo: «Lasciamo un business che non avremmo potuto sviluppare». Piuttosto, puntualizza, «altri prima di me hanno dissipato risorse creando debiti». Insomma, «se non avessi avuto questo fardello avrei comprato io la parte ferroviaria di Hitachi, come ho detto scherzando nei giorni scorsi al management di Hitachi».
IL PIANO
Anche le guidance 2015 che saranno aggiornate a marzo dovranno tenerne conto dei numeri di ieri. E sarà «il terzo ritocco positivo dei target in pochi mesi», soprattutto su debito e cassa. Altro che dividendo straordinario, però: non se ne parla per il cfo del gruppo Gian Pier Cutillo. E nemmeno i paletti dell’Antitrust, per lo stesso manager, dovrebbero mettersi di traverso. L’unico punto da valutare, visto dal mercato, è il possibile valore negativo dei contratti residui di Ansaldo Breda che saranno mantenuti da Finmeccanica (sono escluse alcune attività di revamping e di determinati contratti residuali di Ansaldo Breda). Per il momento la Borsa sembra rimanere alla finestra. E così dopo una giornata in altalena passata dall’euforia dell’annuncio alle prese di beneficio, le azioni hanno limitato il rosso allo 0,91% (a 10,87 euro). Anche Moody’s, «positiva» sull’operazione, non cambia l’outlook negativo. In volo invece Ansaldo Sts (+6,06% a 9,37 euro), sotto il prezzo d’Opa.
Hitachi, assistita da Citi e dallo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners da parte sua, mette a segno il maggior investimento nipponico in Italia (quasi 2 miliardi). L’allarme dei sindacati che chiedono garanzie per l’occupazione e per gli impianti però resta. Eppure il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, parla di operazione che «rafforza i campioni nazionali». E alle rassicurazioni di Moretti, che parla di garanzie anti esubero, che come in tutti i contratti sono almeno per tre anni, sono gli impegni dichiarati anche da Hitachi. «Siamo un gruppo globale con la forza per competere in un mercato di giganti. Vogliamo crescere», ha ribadito l’ad del colosso giapponese, Alistair Dormer, «e questa è la miglior garanzia anche per l’occupazione».