ROMA «Sul sito della Gazzetta ufficiale del 28 febbraio scorso non sono stati ancora pubblicati i due decreti del jobs act relativi alle tutele crescenti ed agli ammortizzatori sociali. Altri aggiornamenti non ci sono. Dopo tanta attesa ci auguriamo che il problema venga risolto al più presto e che ci sia una risposta positiva da parte delle aziende, vista la grande convenienza economica e normativa di questa nuova forma di assunzione». Le parole sono del presidente della commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano del Pd. È l’aspetto del provvedimento del governo sul lavoro che turba un po’ i toni assolutamente trionfalistici portati avanti per tutta la giornata dagli esponenti del governo. Gli effetti del jobs act «si vedranno subito» e «a marzo ci sarà un aumento dell’ occupazione», ha infatti dichiarato il sottosegretario alle presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, parlando della riforma del lavoro. «La riforma è stata fatta in pochissimo tempo - ha aggiunto - con ammortizzatori e un sistema di protezione sociale che non ha eguali». Fiducioso anche Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato: «L’Istat fotografa il pessimo andamento del mercato del lavoro nel 2014 e la prima timida ripresa dell’occupazione nel 2015. Adesso entra in vigore il nuovo contratto a tutele crescenti con i relativi benefici in termini di azzeramento per tre anni dei contributi. Confidiamo che la riforma liberale del jobs act possa incoraggiare la propensione ad assumere. Attraverso il monitoraggio degli effetti dovremo valutare l’opportunità di ulteriori aggiustamenti». Ben vengano le assunzioni da parte delle grandi imprese «è importante che anche le piccole imprese facciano questa scelta», sostiene il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine del quarto Forum sulle Politiche sociali. Interpellato sugli effetti occupazionali del jobs act, Poletti ha risposto: «So che importanti imprese hanno dichiarato di essere intenzionate ad assumere, ma per noi è importantissimo che anche le piccole e piccolissime imprese facciano questa scelta perché è lì che abbiamo i migliori potenziali di crescita». Secondo le stime della Cgia di Mestre, il provvedimento potrebbe favorire 8mila assunzioni in un trimestre.