«Lo stabile vale 12 milioni: chiediamo strutture per 8 e il resto lo vorremmo in contanti»
TERAMO L’ex rettorato di viale Crucioli potrebbe servire per rendere le facoltà ospitate negli “stecconi” di Coste Sant’Agostino più simili a un vero campus e per ultimare la sede di Veterinaria di Piano d’Accio. Il rettore Luciano D’Amico vuole provare a fare un’operazione di vendita con pagamento del corrispettivo in servizi e diluito nel tempo «sull’esempio della splendida operazione portata a termine dalla Provincia per l’ex caserma dei vigili del fuoco», annuncia. E se quest’ultima assicurerà lavori di manutenzione nelle scuole di competenza della Provincia per i prossimi dieci anni, quella che il rettore vuole tentare, sarà rivolta alla realizzazione ex novo di una serie di strutture. La posta in gioco è decisamente maggiore rispetto all’operazione portata a termine, dopo quattro anni di tentativi a vuoto, dal presidente Renzo Di Sabatino. L’ex rettorato di viale Crucioli infatti si estende per 9mila metri quadri e ha un valore che si aggira sui 12 milioni. Le facciate sono vincolate, ma chi se lo aggiudicherà potrebbe avere un premio di cubatura. D’Amico spera che tutto questo, più la posizione strategica, invogli una o più imprese a partecipare al bando, che conta di emanare in autunno. «Abbiamo da completare», spiega il rettore, «sia il campus di Colleparco che la sede di Piano d'Accio. Abbiamo già ottenuto i finanziamenti (520mila euro, ndr) per la palestra e il percorso vita, ma tutt’intorno l’area si deve attrezzare a parco con consolidamento e piantumazione degli alberi. E poi vorremmo realizzare un’esplanade, una grande piazza a disposizione degli studenti, con 3-400 sedie comodissime per la lettura in quello che ora è il parcheggio fra i due “stecconi”. E continuare quel grande spazio fino alla strada, realizzando un ingresso adeguato per il campus». Che, informa a margine D’Amico, ha ottenuto dalla Regione un finanziamento per la realizzazione di un asilo a servizio di dipendenti e studenti dell’ateneo. Chi si aggiudicherà l’ex ospedale ed ex rettorato, però, dovrà intervenire anche sul polo di Piano d’Accio. «Dobbiamo ancora realizzare strutture per tre laboratori – di anatomia patologica, ispezione degli alimenti, malattie infettive – che sono ancora nella Molinari. E dobbiamo ultimare il trasferimento dal fondo rustico di Chiareto a Piano d'Accio: abbiamo costruito una scuderia, ma ce ne vuole un'altra, oltre a un maneggio per far muovere i cavalli e a uno “stabilimento utilizzatore” per gli animali oggetto di studio (dove gli animali vengono tenuti in isolamento da batteri e agenti esterni, ndr). Manca anche il polo didattico, cioè le aule: attualmente sono state recuperate in altri spazi. Perciò è necessario un altro stabile. Tutti questi lavori, secondo nostre stime, ammontano a circa otto milioni». Posto che il prezzo venga stabilito in 12 milioni, ne mancano 4. «Se riuscissimo ad avere una parte anche in contanti, finanzieremmo la ricerca», precisa il rettore. Insomma, l’ex rettorato contribuirà a cambiare il volto dell’ateneo, se la vendita sui generis andrà in porto. L’enorme struttura è praticamente inutilizzata dal 2013, quando gli uffici amministrativi vennero trasferiti a Colleparco, preceduti nel 1999 da Giurisprudenza e nel 2004 da Scienze Politiche. Indubbiamente la creazione di nuovi spazi è importante per il futuro dell’università, anche perchè il rettore continua nel piano di chiusura delle sedi periferiche. Ora tocca ad Agraria. «In settima avviamo procedure per affidare progettazione volta al trasferimento di Agraria», conferma D’Amico, «contiamo di trasferire la facoltà a novembre, al quarto livello di Giurisprudenza. Intanto il 10 marzo apriamo i laboratori di Biotecnologia e mancano due lotti per i laboratori di Bioscienze».