ROMA Allarme dei Caf per la nuova dichiarazione dei redditi precompilata. La Consulta dei centri di assistenza fiscale ha evidenziato che «la riforma sposta sui centri di assistenza l’intera responsabilità legale sul contenuto delle dichiarazioni. Il Caf dovrà accollarsi il peso di imposte in più da versare, sanzioni e interessi collegati a un 730 sbagliato o fraudolento». Per evitare la stangata molte denunce verranno perciò rifiutate. Si rischia l’aumento delle tariffe.
ROMA È il fiore all’occhiello della politica di distensione fiscale promessa dal premier Matteo Renzi. Ma la dichiarazione dei redditi precompilata, ormai ai nastri di partenza, rischia di diventare una corsa ad ostacoli. E magari anche un’operazione destinata a comportare un aggravio economico per gli italiani. L’allarme lo hanno lanciato ieri i Caf. I quali, attraverso il coordinatore della consulta dei centri di assistenza fiscale, Valeriano Canepari, ha definito «incostituzionale ed ad alto rischio di frode» la nuova norma prevista dal decreto sulla semplificazione messa a punto dal governo che attribuisce maggiori responsabilità ai Caf per gli errori nelle dichiarazioni dei redditi. «Evidenziamo profili di incostituzionalità elevati e si potranno generare comportamenti fraudolenti da parte dei contribuenti e dei dipendenti dei Caf» ha avvertito Canepari. Il quale, interpellato da Il Messaggero, ha spiegato la ragioni della sua inquietudine. «La riforma - avverte - sposta sui centri di assistenza, che devono dare il visto di conformità, l’intera responsabilità legale in riferimento al contenuto delle dichiarazioni. E questo vuol dire che, eventualmente, il Caf dovrà accollarsi per intero il peso di imposte in più da versare, sanzioni ed interessi collegati ad un 730 sbagliato o fraudolento». Inoltre, le verifiche sulla documentazione presentata avverranno dopo tre anni dalla compilazione della dichiarazione e a quel punto «sarà molto difficile dimostrare che si sia trattato di un errore o di un comportamento fraudolento».
LE CONSEGUENZE
Gli effetti negativi sull’operazione sono elevati in quanto «sarà inevitabile che in molti casi controversi i Caf rifiuteranno di apporre il proprio timbro sulle dichiarazioni». Canepari esclude che, per fronteggiare i potenziali maggiori rischi finanziari, i 92 Caf attivi in Italia possano rivalersi sui propri 18 milioni di clienti chiedendo tariffe più salate. «Abbiamo suggerito ai nostri associati di lasciare inalterati i prezzi rispetto allo scorso anno e le tariffe dovrebbero aggirarsi intorno ai 25-30 euro per ciascuna dichiarazione». Ma la moral suasion dei vertici rischia di scontrarsi contro la tentazione, sul territorio di regolarsi in maniera diversa. E infatti a Milano, ad esempio, i Caf Acli, tradizionalmente moderati nelle richieste, preparano un tariffario che, per 730 e Unico, viaggia tra 55 e 60 euro. Anche se dimezzato in caso di dichiarazioni con redditi inferiori a 12 mila euro. Insomma, il rischio di un salasso esiste eccome.
A questi problemi se ne aggiungono anche altri. Sul calcolo del nuovo Isee (che serve per accedere a una serie di sconti fiscali che vanno dalle tasse universitarie alle detrazioni per i figli a carico), ha segnalato ancora la consulta dei Caf, ci sono problemi attuativi «visto che siamo partiti in corsa e non c’è stata una sperimentazione» ha segnalato ancora il coordinatore Valerio Canepari. Il quale ha messo in evidenza che «le banche non sono ancora pronte a fornirci i dati finanziari, quelli sui conti correnti e sulla giacenza media: ci sono processi complicatissimi per averli e non essendo ancora disponibile un accesso informatico, queste informazioni vengono ancora in buona parte autocertificate». I Caf riscontrano notevoli difficoltà anche per quanto riguarda i dati del catasto. «Non è ancora aggiornato - ha detto Canepari - noi abbiamo dati più aggiornati che inseriamo manualmente e che poi sono difformi da quelli che ci fornisce il catasto stesso». Oggi le banche dati «sono un elemento fondamentale ma è difficile governarle nel tempo. Perciò bisogna costruire politiche di accesso e gestione più efficienti».