Gentile Direttore, I contemporanei politici professionisti sostengono di essere tutti, chi più chi meno, ispirati alla "grande bellezza", proprio come quella che hanno creato sulla ex Strada parco trasformata in un gabbia di pali e fili elettrici di antica memoria al servizio della filovia di Pescara, con l'alibi ingiustificato della modernità e del progresso. In realtà, non solo nel caso di specie, la cattiva politica, con la corresponsabilità del Cipe, fiuta solo il profumo del denaro pubblico, che arriverà a iosa per il secondo e terzo lotto, grazie alla costruzione di un sistema Tpl esageratamente costoso, ridondante nelle inutili infrastrutture fisse che deturperanno buona parte della Città e contribuiranno a gravare la fiscalità generale. A Pescara, come a Verona, Bologna, Rimini, Roma, Lecce, Bari, Palermo, e via dicendo, pur in presenza, in alcuni casi, di gravi episodi di corruzione, che non servono a frenare l'assalto alle Casse dello Stato. Del pari, col nuovo Piano Regolatore Portuale, la scelta migliore sarà sempre quella più attrattiva della maggiore quantità possibile di risorse pubbliche. Così va male l'Italia, ed è per questo motivo che è stato accumulato il più alto debito pubblico del mondo!
Cordiali saluti. Ivano Angiolelli