PESCARA Anche sui fili tesi solo da qualche settimana - e per le associazioni ambientaliste certamente sarà occasione di ulteriori polemiche - sono caduti alcuni rami a causa del maltempo che l’altro ieri si è abbattuto sulla città (foto in alto di Giampiero Lattanzio). Già, poiché ieri sono dovuti intervenire i tecnici della Balfour Beatty, la ditta che ha in appalto la realizzazione della filovia, per tagliare e togliere gli arbusti che si erano appoggiati sui fili elettrici che serviranno ai filobus per transitare sulla strada parco. I punti interessati dalla caduta degli alberi ieri erano diversi e andavano da un centinaio di metri dall’incrocio della Strada Parco con via A. Palma, fino ad alcune decine di metri in direzione nord. I fili ieri sembravano aver resistito al forte impatto, ma è probabile che occorreranno ulteriori verifiche per valutare eventuali danni riportati dalla intera tesatura. E nella giornata di ieri, il «the day after», è arrivato anche il primo conteggio dei danni da parte del Comune, che intanto ha escluso rischi di esondazione del fiume, decidendo dunque per la riapertura al traffico automobilistico delle golene. La riunione della giunta comunale, nella quale è stata deliberata anche la richiesta di stato di emergenza alla Regione, in base a delle stime, ha infatti valutato che i danni ammonterebbero a più di quattro milioni di euro, per la precisione 4.158.000. La parte del leone, si fa per dire, l’ha fatta il demanio marittimo, per il quale, a causa dell’erosione, le attività di ripristino costerebbero due milioni di euro. Poi, a scendere, le strade, per cui le riparazioni saranno pari a 800 mila euro. Il resto sarà da dividere tra le aree verdi, gli edifici e i mercati, oltre agli impianti di illuminazione pubblica e altro ancora. E proprio sui mercati, l’assessore comunale al Commercio, Giacomo Cuzzi, ha assicurato che per quello di via dei Bastioni già da oggi partirà la pulizia da parte di Attiva, l’azienda che gestisce i rifiuti urbani della città. Oggi, poi, resteranno ancora chiuse le scuole per consentire di completare le verifiche sull’agibilità delle strutture. Il Comune ieri ha poi emanato anche due ordinanze. La prima riguarda la chiusura al traffico di viale Regina Margherita, da viale Muzii a piazza Salotto, a partire proprio da ieri. Nella zona è stata apposta la segnaletica e l’ordinanza rimarrà valida fino «all'espletamento», ha fatto sapere l’amministrazione comunale, «delle verifiche legate alla stabilità degli alberi». L'ordinanza predispone, si legge ancora nella nota diffusa dal Comune, «anche l'inversione di marcia in via De Amicis nel tratto compreso tra viale Regina Margherita e via Regina Elena». La seconda ordinanza riguarda invece «i proprietari di alberi ad alto fusto che si trovano all'interno di aree private». Costoro, così ha deciso il sindaco Marco Alessandrini, dovranno provvedere a «una verifica puntuale della stabilità e della sicurezza degli stessi». L'ordinanza stabilisce inoltre che tutti «i concessionari di aree pubbliche su cui insistono strutture temporanee» dovranno provvedere alla verifica della stabilità delle zone. Le aree verdi, poi, continueranno a essere chiuse anche nei prossimi giorni, soprattutto dopo la caduta di alcuni alberi a Villa De Riseis, come tutti i parchi cittadini e la Riserva Dannunziana, mentre le strade interessate dai lavori di abbattimento e rimozione di pini e altri esemplari, oltre alla Riserva Dannunziana, saranno via Antonelli, nel comparto comparto 5, via Scarfoglio, piazza San Cetteo, viale Marconi, piazza San Camillo De Lellis, piazza Italia, piazza Duca D’Aosta, la scuola di via Milite Ignoto, via Nicola Fabrizi, piazza San Francesco, piazza Rizzo, viale Regina Margherita, la scuola Don Bosco, via Rigopiano, l’impianto sportivo dei Gesuiti, via Raffaello, la scuola Munari e via Settimo Ruggero. Una zona, inoltre, quella della pineta, ha riferito l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Armando Foschi, nella quale «decine di famiglie e attività produttive sono rimaste prive di energia elettrica dalle ore 15 di giovedì». Ma ieri è stato anche il giorno di un affondamento di uno yacht, nei pressi della banchina sud del porto canale, dello spiaggiamento di una tartaruga Caretta-Caretta, mentre sulle strade sono apparse una serie innumerevoli di buche e di crateri. A partire dall’asse attrezzato, ma disastrate sono apparse, tra le altre, anche via Raiale, via Bardet e via Tirino, solo per citarne alcune. Per non parlare della zona di Porta Nuova, dove i commercianti, ancora una volta, hanno subìto danni. «In quarant’anni di attività», ha rimarcato Carlo Cipollone, dell’omonimo negozio di via Pepe, «siamo stati colpiti dall’acqua 130 volte. Ormai sono stanco mentalmente e fisicamente». Su viale Pepe (dove però ieri il Comune è intervenuto con una pulizia) anche altri due locali si sono lamentati. Da Print@, Federico Camplone ha messo in rilievo il fatto di non aver potuto lavorare. «Giovedì siamo rimasti chiusi», ha rilevato, «e il giorno dopo, per pulire il negozio, ci siamo congelati le gambe». Locale chiuso anche per Luca Di Santo, della pizzeria Il Morso, sempre in viale Pepe. «Abbiamo avuto un mancato incasso e roba da buttare», ha sottolineato. «Ormai sono quindici anni che siamo qui, ed è successo tante volte». Idem su via Elettra, come racconta Lamberto Ursini, di Bao & Mao. «I danni sono ancora da calcolare», fa notare Ursini, il quale ha dovuto buttare via, ormai inutilizzabile, del cibo per cani e gatti. «E purtroppo l’assicurazione non ci riconosce questi tipi di danni». L’alluvione ha interessato anche la farmacia Di Lisio, su viale Marconi. «Il marciapiede era invaso dall’acqua», hanno precisato, «e i clienti non potevano entrare».