PESCARA Due eserciti sul campo lavorano per fronteggiare la doppia emergenza che da giovedì ha lasciato senza luce e senz’acqua utenze in 40 paesi d’Abruzzo. L’Enel ha schierato una task force di 380 tecnici, alcuni da Veneto e Puglia, più altri 170 di ditte esterne. Cinquanta i gruppi elettrogeni disponibili e altri sono in arrivo soprattutto per le emergenze più serie, leggi ospedali e case di cura. Pioggia e vento hanno causato danni o rotture complete a oltre 4000 linee elettriche di media tensione con danni stimati dall’Enel in 15 milioni di euro. Nelle ultime 48 ore sono state ripristinate centomila utenze, oltre 200 i pali elettrici sostituiti e oltre 150 chilometri di linee riparate. Alle 13 ieri erano 55mila le utenze disalimentate, dato che alle 19 è stato ridotto a 29mila: 6700 in provincia di Chieti, 8.800 in provincia di Teramo, 10.600 a Pescara e tremila all’Aquila.
L’Enel confidava nell’allaccio di ulteriori 10mila clienti nella tarda serata di ieri, mentre per i restanti 19mila è tutto rinviato a oggi. Salvo complicazioni. Nei paesi di montagna l’insidia più grave è rappresentata dalla neve che rallenta la macchina del pronto intervento. L’amministratore unico dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre ha richiamato in servizio tutti i tecnici coordinati dall’ingegner Lorenzo Livello. Sono stati reperiti cinque gruppi elettrogeni (alcuni a Cepagatti, due a Pescara forniti dalla ditta Simoncelli). «Dove c’è neve, caduta copiosa, si arriva con difficoltà. I danni più gravi sono quelli per rotture sulle adduttrici».
I SINDACI IN PROVINCIA
I sindaci del Pescarese si sono riuniti ieri a Palazzo dei marmi con il presidente della Provincia, Antonio Di Marco, e hanno incontrato il dirigente dell’Enel, Severino Di Marco, dal quale hanno preteso tempi certi sul ripristino della corrente: istanze alle quali il dirigente non ha potuto dare risposte.
SENZ’ACQUA PER ALTRE 48 ORE
Civitaquana, Brittoli, Vicoli, Catignano e Carpineto i Comuni del Pescarese che ieri registravano i disagi più gravi. Più lungo l’elenco fornito dall’Aca relativo ai Comuni senz’acqua (circa 20mila utenze) per rotture sulle addutrici: Atri, Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Città Sant’Angelo, Farindola, Montefino e Penne. «I lavori saranno conclusi entro 12 ore, salvo complicazioni, ma si dovranno poi riempire i serbatoi per cui al carenza idrica si protrarrà per le prossime 48 ore» è stato il messaggio choc dell’Aca. La rottura dell’adduttrice Nora ha fermato gli impianti idrici nei Comuni di Brittoli, Cepagatti, catignano, Civitaquana, Corvara, Cugnoli, Pescosansonesco, Pianella, Rosciano, Tocco Casauria e Torre de’ Passeri. Predisposti gruppi elettrogeni di continuità sull’intero ambito.
PAURA A CITTA’ SANT’ANGELO
Non solo luce e acqua nella lista delle emergenze di ieri. Nel pomeriggio lo smottamento del terreno su cui sorge una palazzina in contrada Via della Cona ha fatto scattare l’allarme a Città Sant’Angelo. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e il sindaco Florindi e alla fine è stata disposta l’evacuazione di sei famiglie a causa del pericolo grave. «La frana è avvenuta sul retro della palazzina e ha aperto a metà un ampio piazzale, staccato di netto per almeno mezzo metro dal resto del fabbricato» racconta un testimone. L’edificio poggia su un terrapieno sottostante ed è in quel punto che si è registrato lo smottamento più grave, che ha sganciato pericolosamente un muro di contenimento in pietra. Tecnici Aca sono intervenuti nel timore di danni alla sottostante rete fognaria.