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Pescara, 24/11/2024
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Data: 08/03/2015
Testata giornalistica: Il Centro
La giunta fa festa per il Ponte nuovo inaugurato 2 volte. Posa della prima pietra di Alessandrini: i lavori da mercoledì. Un anno fa la stessa cerimonia venne organizzata da Mascia. E D’Alfonso promette funivia e Toyo Ito

PESCARA Il Ponte nuovo, l’asse che collegherà in futuro la parte nord della città, all’altezza di via Gran Sasso, con quella sud in via Lago di Campotosto, è una delle opere più importanti per la città degli ultimi anni. È talmente importante che l’avvio dei lavori è stato inaugurato ben due volte, per giunta con la benedizione dello stesso parroco. Ogni sindaco che arriva vuole accreditarsi quest’opera. La conferma ieri mattina, quando si è assistito a un deja vù. Sulla sponda del fiume Pescara, all’altezza di via Gran Sasso dove c’è un cantiere chiuso da circa un anno, si è svolta una cerimonia per la posa della prima pietra organizzata dal sindaco Marco Alessandrini. Forse, sarebbe meglio dire la seconda pietra, perché la prima era stata posizionata il 4 aprile dell’anno scorso dall’allora sindaco Luigi Albore Mascia. E a distanza di quasi un anno, con i lavori in realtà mai partiti, l’attuale primo cittadino ha ripetuto quello che è diventato ormai un rituale per l’avvio dei lavori di una grande opera, come quella del Ponte nuovo, destinata, come ha rimarcato ieri Alessandrini, a cambiare la viabilità di Pescara e a migliorare la vita dei cittadini. E non è stato cambiato nemmeno il prete per la benedizione ai lavori, che dovrebbero cominciare finalmente mercoledì prossimo. Don Francesco Santuccione, parroco della cattedrale di San Cetteo, si è trovato così, forse con un certo imbarazzo, a benedire lo stesso posto nel giro di un anno. Ma la cerimonia di ieri è stata diversa da quella che si è svolta nell’aprile 2014. Quella di un anno fa era stata sobria, con la presenza di pochi assessori, ora ex, di centrodestra. Ieri, invece, si è assistito a una festa, simile a quelle che organizzava l’ex sindaco Luciano D’Alfonso durante la sua amministrazione, tra il 2003 e il 2008. Non a caso, ieri mattina, come ospite d’onore c’era proprio D’Alfonso, più nella parte di sindaco di Pescara che di attuale presidente della Regione. Del resto la progettazione di questa opera, a detta del centrosinistra, sarebbe partita quando c’era lui alla guida di Pescara. E come tutte le sue cerimonie del passato non sono mancati la musica in sottofondo, un buffet, il brindisi, gli applausi e le strette di mano all’ospite d’onore, da parte di politici che non si vedevano in giro da tempo. Tra gli invitati, oltre ad assessori e consiglieri attuali, c’erano anche esponenti della vecchia giunta dell’ex sindaco, come Armando Mancini, Camillo Sulpizio e Moreno Di Pietrantonio. Si poteva notare, tra gli altri, anche un parlamentare, il deputato Antonio Castricone. Tra tanti esponenti di centrosinistra, anche uno di centrodestra, il consigliere di Ncd Massimo Pastore. E quando D’Alfonso ha preso la parola, ha espresso apprezzamenti proprio per un’esponente del Nuovo centrodestra, la senatrice Federica Chiavaroli, «una parlamentare che ha preso in simpatia le opere di Pescara», ha detto. A ricordare i dettagli del futuro ponte, il sesto di Pescara, è stato il vice sindaco Enzo Del Vecchio, attribuendo la paternità dell’opera all’ex amministrazione D’Alfonso. «Da mercoledì qui ci saranno operai che si sporcheranno davvero le tute», ha affermato, «il progetto per essere approvato ha bisogno di copertura finanziaria e ciò avvenne con l’approvazione di una delibera nel 2008». La spesa per il futuro ponte carrabile e ciclo pedonale è di 13 milioni di euro, di cui 5 a carico dell’Anas, 5 coperti da fondi ministeriali, 2 da fondi Terna e il rimanente da finanziamenti comunali. Nessuno tuttavia ha parlato dell’iter travagliato del progetto inizialmente errato, rimasto a lungo bloccato a causa delle prescrizioni del Genio civile per la messa in sicurezza degli argini golenali.


«Al sindaco Alessandrini, lunedì prossimo (domani, ndr) consegneremo il tapiro d'oro (nella foto in alto) in onore della cerimonia della posa della prima pietra del Ponte nuovo, un vero falso d'autore visto che il cantiere è stato formalmente e concretamente aperto il 4 aprile 2014, dunque un anno fa, con l'affidamento ufficiale e materiale alla ditta che si è aggiudicata la gara d'appalto». Il consigliere regionale Lorenzo Sospiri e quelli comunali Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli, tutti di Forza Italia, hanno criticato così la cerimonia organizzata ieri. «Tuttavia», si legge in una nota, «comprendendo l'imbarazzo di un sindaco che, oltre a non riuscire a gestire l'ordinaria manutenzione della città, si vede sui carboni ardenti per non aver avviato alcuna nuova opera, a quasi un anno dalla sua elezione, bloccando, anzi, i cantieri avviati dalla giunta Albore Mascia, consegneremo anche un elenco di opere già realizzate, già inaugurate solo tra marzo e maggio 2014 dalla precedente amministrazione di centrodestra, come nel caso del Ponte nuovo, ma che a questo punto il sindaco Alessandrini potrà reinaugurare per avere un po' di visibilità sulla città».

Il presidente della Regione ruba la scena ad Alessandrini e annuncia nuove opere per Pescara. E D’Alfonso promette funivia e Toyo Ito

PESCARA Una funivia. Gli svincoli della Circonvallazione in via Tirino e Colle Caprino. Il prolungamento dell’Asse attrezzato fino al porto. E, dulcis in fundo, una nuova opera di Toyo Ito. Ieri Luciano D’Alfonso, durante la cerimonia per la posa della prima pietra del Ponte nuovo, è tornato a fare il sindaco di Pescara rubando la scena al vero primo cittadino Marco Alessandrini. D’Alfonso ha messo da parte per un momento le vesti di presidente della Regione per annunciare nuove opere per la città. Alcune delle quali, già portate avanti quando lui era sindaco di Pescara, tra il 2003 e il 2008 e poi bloccate con il suo arresto e l’arrivo dell’ex amministrazione di centrodestra. D’Alfonso, durante il suo intervento di ieri, ha tirato fuori come un coniglio dal cilindro l’idea di una funivia per Pescara. «Assegneremo come Regione 12 milioni di euro alle 4 città capoluogo dell’Abruzzo», ha detto, «con questi soldi si potranno realizzare delle funivie. Una anche per Pescara, con il supporto del denaro pubblico, ma a gestione privata». Un’altra promessa di D’Alfonso è quella di nuova opera dell’artista giapponese Toyo Ito, l’autore del Calice di piazza Salotto andato in frantumi dopo appena 64 giorni dalla sua inaugurazione. Un’opera, costata 1,1 milioni di euro e un mare di grattacapi alla precedente amministrazione Mascia, costretta a fare i conti un contenzioso legale e con spese extra di 22mila euro per riportare l’opera nella sede di Pomezia della ditta costruttrice, la Clax Italia. Tutto questo non è bastato. D’Alfonso vorrebbe un’altra opera di Ito a Pescara. «Presto tornerà Toyo Ito senza oneri per la città di Pescara», ha affermato, «ho scritto una mail all’artista per realizzare un’altra opera e sono sicuro che troveremo un accordo». Un’opera che, anche questa volta, dovrebbe essere finanziata dai privati, visto che il Comune è al verde ed è in procinto di avviare la procedura di predissesto. Le idee di D’Alfonso per Pescara non finiscono qui. L’ex sindaco vorrebbe riavviare dei contatti con l’Anas per sbloccare alcuni progetti elaborati durante la sua passata amministrazione comunale. Primo fra tutti, il prolungamento dell’Asse attrezzato sino al molo sud del porto canale. «Noi abbiamo depositato quel progetto nel quinquennio pieno di invidie», ha sottolineato, «non può essere che una strada si fermi a 400 metri dal porto. Ci servono 15 milioni dall’Anas». E sempre all’Anas il presidente della Regione vorrebbe chiedere i soldi per realizzare altri due importanti progetti, elaborati sempre quando era sindaco: gli svincoli della circonvallazione di via Tirino e di Colle Caprino. «Dobbiamo completare lo svincolo di Colle Caprino che consente l’accesso in un posto dove vivono 42mila persone», ha precisato, «si richiede solo la messa in linea della progettazione per avere i finanziamenti dell’Anas. Lo svincolo di via Tirino, progettato e appalto da noi, è stato fermato perché sono stato oggetto di un Daspo»

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