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Data: 10/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Maltempo in Abruzzo - Teramo, la città resta a secco e il sindaco chiude le scuole. Le condotte cedono ancora, il Ruzzo annuncia «Impossibile prevedere quando tornerà l’acqua»

TERAMO Rubinetti a secco: oggi chiuse tutte le scuole, di ogni ordine e grado, nidi compresi, a Teramo. Lo ha stabilito nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una giornata decisamente difficile, il sindaco Maurizio Brucchi, in seguito ad una riunione convocata d'urgenza con i dirigenti scolastici e i vertici del Ruzzo. «Non ci hanno potuto assicurare che entro domani mattina (oggi per chi legge; ndr) l'acqua sarebbe tornata -spiega Brucchi- quindi per motivi igienico-sanitari abbiamo deciso di chiudere i plessi».
Mentre per circa 1.100 utenze in provincia i disagi legati alla mancanza di energia elettrica non sono finiti, con famiglie che si preparano ad affrontare il sesto giorno senza luce e riscaldamento, scoppia dunque nella sua drammaticità l'emergenza idrica, che riguarda oltre 100mila utenze. Niente acqua a Teramo e in diversi centri della Provincia e, dopo le rassicurazioni, il Ruzzo fa spallucce e scrive, sul suo sito, che «al momento non è possibile prevedere quando il servizio sarà ripristinato». Ieri mattina molti teramani si sono svegliati senz'acqua: quasi nessuno si era premunito di scorte, visto che, fino alla tarda serata di ieri si conosceva il problema delle due rotture a Feudo a Castellalto e a Pastino di Tossicia, ma sia dal Ruzzo che dal Comune erano arrivate notizie rassicuranti sul fatto che l'acqua non sarebbe mancata in città o al massimo i rubinetti sarebbero rimasti a secco solo per qualche ora, durante i lavori di ripristino. Nelle scuole rimaste a secco il Comune in alcuni casi ha provveduto inviando bottigliette di acqua minerale (ma ci sono testimonianze di maestre che affermano di non aver ricevuto nulla) e contattando la ditta Vivenda per far pervenire i pasti. I genitori dei ragazzi delle scuole De Jacobis e di Villa Vomano hanno lamentato anche la mancanza di riscaldamento.
Purtroppo ieri la situazione è andata gradualmente precipitando sul fronte dell'emergenza idrica: nella tarda mattinata sembrava che il problema fosse in via di risoluzione, tanto che il Ruzzo aveva comunicato che la riparazione della condotta di Pastino di Tossicia era andata a buon fine e quindi l'acqua sarebbe tornata nelle case in maniera graduale. Invece un altro movimento franoso ha interessato la condotta di Feudo di Castellalto, lasciando 17 Comuni senz’acqua. Il colpo finale è arrivato dall'ennesimo smottamento a Pastino, che ha creato una seconda rottura della condotta principale, in un punto diverso rispetto a quello appena riparato. A questo punto il Ruzzo non è stato più in grado di dire quando l'acqua sarebbe tornata e il sindaco, di concerto anche con il prefetto e il presidente della Provincia, ha stabilito la chiusura delle scuole. L'emergenza idrica interessa, oltre a Teramo e le sue frazioni, anche Ancarano, Bellante, Castellalto, Cellino Attanasio, Colonnella, Controguerra, Corropoli,Colleranesco di Giulianova, Morro D'Oro, Mosciano Sant'Angelo, Nereto, Notaresco, Torano Nuovo, Tortoreto paese, Sant'Egidio alla Vibrata, Sant'Omero. A Campli una frana di notevoli dimensioni ha interessato Pastinella di Pagannoni, il sindaco Pietro Quaresimale ha disposto l'evacuazione di 29 persone.
LA TESTIMONIANZA
«In camera nostra ci sono 15 gradi, i bambini li facciamo dormire nel lettone, almeno così si riscaldano», dice una giovane mamma, Annalisa Bove di Colleatterrato Alto. «Da noi la luce è andata via giovedì e non è più tornata, nessuno ci sa dare informazioni: se chiami l'Enel risponde un disco registrato, il Comune ci rimanda alla Prefettura. Solo grazie all'aiuto di un parente ieri finalmente abbiamo avuto un piccolo generatore». A Torricella ieri, dopo cinque giorni, è tornata la luce, ma, come testimonia una residente, Carla Di Giuseppe, manca ancora l'acqua. Il sindaco Gabriele Palumbi in mattinata aveva emanato un'ordinanza in cui diffidava l'Enel a ripristinare le linee elettriche.
I DANNI SALGONO A 50 MILIONI
A San Pietro di Isola del Gran Sasso da cinque giorni i cittadini sono prigionieri della neve e senza luce. «La stima dei danni -afferma il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino- è salita a 50 milioni. Manderemo tutto di nuovo a Regione e Protezione civile con una deliberazione presidenziale: ho chiesto al governatore D'Alfonso di convocare a Teramo la riunione con Enel, Terna e gestori del gas: spero ci siano anche tutti i parlamentari».

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