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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso la società unica di trasporti - Arpa, la parcella dei consulenti è di 700mila euro. Febbo e Di Stefano: «E’ inaccettabile». D’Alessandro: «Ci si metterà d’accordo»

CHIETI Diventa un caso la parcella di circa 700mila euro presentata ad Arpa dai due professionisti incaricati di fare la stima sui conferimenti delle società che formeranno l'azienda unica di trasporto. Un conto che ha fatto sobbalzare i vertici dell'azienda di trasporto pubblico, Arpa non l'ha pagato proponendo un compenso di 70mila euro, e così il caso finisce in un contenzioso. «Se queste sono le premesse, immaginiamo cosa accadrà quando dovranno affrontare il problema dell'equiparazione degli stipendi del personale di tutte e tre le società», commenta il deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano. E a proposito dell'azienda unica, chiede: «Davvero pensano che i sindacati accetteranno un riallineamento degli stessi ai parametri dell'Arpa, che sono i più bassi tra le tre società?. Non sarebbe invece stato più logico definire prima il percorso completo e poi concludere il tutto con l'atto formale?».
Critico il presidente della commissione di Vigilanza del consiglio regionale, Mauro Febbo: «Non è assolutamente accettabile questo modo di fare, perché si vuole realizzare un passo così importante per il futuro della nostra regione senza un benché minimo confronto, senza concertazione, senza aver sentito il parere dei tre presidenti delle società di trasporto pubblico né tantomeno delle organizzazioni sindacali, i sindaci. Ad oggi questo ”Abruzzo veloce” ha prodotto solo un contenzioso di ben 700mila euro, speriamo non arrivino altri danni».
Per il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Camillo D'Alessandro, Arpa si è invece mossa seguendo un obbligo di legge: «Intanto chiariamo tre cose -specifica- : non si tratta di consulenti, li ha nominati il Tribunale e non Arpa, e si tratta di un obbligo previsto dal codice civile quando bisogna fare perizie di valutazione. Se poi consideriamo che si tratta di una fusione semplificata, e dunque che non ha richiesto tutto quel lavoro, sono convinto che nel contraddittorio fra le parti ci si può mettere d'accordo e si arriverà sicuramente ad una cifra molto più bassa». Si aspettano gli sviluppi di una vicenda diventata all’improvviso decisamente spinosa.

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