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Data: 11/03/2015
Testata giornalistica: Il Tempo
Rivolta macchinisti, il direttore guida il treno

Macchinisti in rivolta sulla Roma-Lido. Dopo la riorganizzazione dei turni, che ha aumentato il carico di lavoro di circa il 50%, i conducenti della freccia del mare ieri hanno dato vita a una sorta di «sciopero bianco», rinunciando di colpo agli straordinari previsti.
Così, per limitare i disagi al servizio, alcuni dirigenti hanno dovuto lasciare le scrivanie, vestire la divisa di macchinista e salire a bordo dei convogli. Addirittura, lo stesso direttore d’esercizio Alberto Lanzone è stato costretto a scendere in campo in prima persona, prendendo in carico uno dei treni e guidandolo per tutto il turno.
I numeri della protesta sono contrastanti: nella mattinata di ieri si parlava di «90 corse scoperte su 189», mentre per lo stesso turno Atac ha fornito il dato di appena 5 corse saltate «per carenza di personale».
Ma da dove nasce il malcontento dei macchinisti? Appena arrivato, il nuovo direttore Lanzone (che ha in carico anche Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo) ha imposto l’eliminazione della cosiddetta «riserva»: fino a pochi giorni fa, in sostanza, ogni macchinista svolgeva due giri pieni e poi lasciava il terzo alla riserva, che andava a coprire i giri di riposo di ogni conducente; la riserva aveva anche la funzione di sostituire gli assenti.
Con la riorganizzazione voluta da Lanzone, ogni macchinista deve svolgere quasi tutti i giri della sua vettura per tutto il turno, in modo da aumentare la frequenza dei treni a parità di personale. Il nuovo corso, però, non piace ai sindacati: «La riorganizzazione non ha né capo né coda – afferma Renzo Coppini, segretario regionale del Sul – Siamo in carenza cronica di personale, le operazioni di assunzione di nuovi macchinisti vanno a rilento e tutto si regge sugli straordinari».
Coppini nega che quella di ieri sia stata una protesta, piuttosto ìl’effetto della disorganizzazione» e poi ammonisce il direttore Lanzone: «Si è messo a fare il macchinista, ma non ha mai svolto l’affiancamento necessario, 5000 km, per essere abilitato. Insomma, ha guidato abusivamente. Faremo rapporto all’Ustif per questo».

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