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Pescara, 24/11/2024
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Data: 12/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Incubo porto, la Galatea resta ancora fuori. La corrente sposta la secca in darsena. Accesso impossibile

Per qualcuno è stata una sorpresa, per altri era scritto che le cose dovessero andare così dopo l’insabbiamento dei due pescherecci, domenica notte. La mareggiata che ha sconvolto il litorale ha compromesso la navigabilità della darsena commerciale del porto. La conseguenza è il mancato ingresso della nave cisterna Galatea, rimasta alla fonda con il suo carico di carburante: ritenterà oggi. «Un danno enorme, ma soprattutto un’emergenza che si ripete nonostante il dragaggio in corso, dunque c’è poco da commentare» ha dichiarato sconsolato l’imprenditore Sabatino Di Properzio, ieri in banchina ad attendere il carico. Abituato ma non rassegnato a subire le conseguenze dell’insabbiamento del porto pescarese.
FONDALI A 2 METRI E MEZZO

Le batimetrie di ieri hanno spiazzato la Capitaneria che solo il giorno prima, sulla scorta di altre misurazioni, confidava in un regolare attracco della Galatea, benché con qualche complicazione messa nel conto. «La mareggiata ha spostato verso levante la secca» ha confermato il capitano di vascello Enrico Moretti, comandante della Direzione marittima «e questo ha ostacolato la nave nell’area di manovra». I fondali sarebbero risultati di appena 2 metri e mezzo, largamente insufficienti ad accogliere la Galatea che oltretutto, come ha spiegato ancora il comandante Moretti, «ha bisogno di almeno 60 centimetri di fondale in più rispetto al pescaggio della chiglia per poter manovrare in darsena. Occorre realizzare una barriera soffolta per arginare in darsena l’effetto dell’incrocio delle correnti marine da nord con il fiume».
MAGGIORANZA DIVISA
La situazione rievoca i fantasmi di un’emergenza mai davvero superata da cinque anni a oggi per il porto di Pescara. E questo suscita mal di pancia all’interno dell’amministrazione comunale: «Ho visto la Galatea al largo e ho compreso il dramma del porto - ha commentato il consigliere comunale Riccardo Padovano -. Temo conseguenze anche per la Snav che rischia di finire a Ortona. La mia è una provocazione ma con le tavole rotonde non si va da nessuna parte. Il porto si sta rivelando uno spreco di denaro pubblico con dragaggi inadeguati, la soluzione è nell’avviare i lavori del piano regolatore: ne parlerò al sottosegretario Nencini, sperando che si superino gli intoppi al Provveditorato». Esortazione che ha suonato male all’orecchio del vice sindaco Del Vecchio: «Ogni valido contributo di amministratori comunali è bene accetto su qualsiasi fronte cioè qualsiasi problema. Per il porto, a tutti i tavoli, c’è già un forte impegno sia del Comune che, soprattutto, della Regione» ha puntualizzato il vice di Alessandrini.
«LA SNAV NEL PORTO CANALE»
Dalla Direzione marittima arriva una ulteriore rassicurazione: «Il collegamento della Snav con la Croazia non è in discussione perché il catamarano è in condizione di accedere senza problemi in porto anche con i fondali attuali, addirittura potrà attraccare alla banchina del porto canale - ha spiegato il comandante Moretti -. La draga sta continuando a spostare sabbia per riaprire un varco in entrata e in uscita: ribadisco che questa situazione di difficoltà è solo legata alla forte mareggiata dei giorni scorsi e che speriamo non si ripeta con tale intensità».

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