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Data: 12/03/2015
Testata giornalistica: Il Tempo
Della Valle e Montezemolo «Moretti decideva da solo come gestire le Ferrovie»

Prima di entrare nell’aula del Tribunale dove si sta svolgendo il processo per la strage di Viareggio, causata dal deragliamento del treno carico di gas il 29 giugno del 2009, a Luca Cordero di Montezemolo chiamato a testimoniare insieme a Diego Della Valle in qualità di soci fondatori di Ntv, si è avvicinata Daniela Rombi, madre di Emanuela Menichetti, morta a 21 anni con il corpo pieno di ustioni. La Rombi gli ha chiesto: «Dica solo la verità». La risposta è stata: «Quello è poco ma sicuro». L’ex presidente Ferrari si è poi fermato a guardare lo striscione con i volti delle 32 vittime che quella sera, sostengono i pm di Lucca per incuria e difetto di manutenzione, persero la vita in un rogo da apocalisse.
I pmi hanno citato come testi i due manager per riferire della nascita di Ntv (con Italo concorrente nel settore dei trasporti su rotaia) e sui i rapporti con Mauro Moretti, che all’epoca ricopriva la carica di addi Ferrovie e che è uno dei 33 imputati. «Ogni volta che avevamo a che fare con Moretti, era netta la sensazione che all’interno delle Ferrovie non si muovesse foglia senza il suo consenso», ha detto Montezemolo. «All’ interno delle Ferrovie esisteva un vero e proprio metodo Moretti, con lui non c’era possibilità di dialogo», ha aggiunto Della Valle secondo il quale «quello che pensavo e che penso è che Moretti comandava chi gestiva la rete ferroviaria».
E ancora Montezemolo: «Moretti aveva l’ultima parola su tutto, rete ferroviaria compresa. E giocava un ruolo che, come imprenditore e come cittadino, considero anomalo» Montezemolo ha poi ricordato il meeting del 20 ottobre 2010 a Palazzo Chigi con l'allora sottosegretario alla presidenza del consiglio del governo Berlusconi Gianni Letta e Moretti. «L'incontro – ha spiegato – verteva sul problema della mancanza di una Authority che garantisse una sana concorrenza a entrambi e sull'accesso alle stazioni e sui problemi della concorrenza. Erano presenti Moretti e Elia, allora ad di Rfi, cioè della rete ferroviaria. Rimasi impressionato del fatto che qualunque fosse il tema toccato, sia i servizi che la rete, era lo stesso Moretti a rispondere. La stessa persona esercitava un ruolo eccessivo. Finché non si arriverà a una separazione tra rete e servizi questa sarà sempre la situazione». La tesi dei pm è che l’ex ad Moretti avesse anche il potere di intervenire sui requisiti della sicurezza dei binari italiani. Il legale di Moretti, Armando D’Apote ha spiegato però che il« Metodo Moretti» è quello di chi ha le idee chiare, di chi ha risanato Ferrovie con una visione societaria e industriale chiara.

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