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Data: 12/03/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Scuolabus a Teramo, servizio a rischio tagli. Il Comune convoca i genitori per valutare come e dove risparmiare

TERAMO Parte venerdì alle 17 nella scuola media di Villa Vomano una serie di incontri con i genitori dei bambini che usufruiscono del servizio di trasporto scolastico, convocati dall’assessore all’istruzione Piero Romanelli e da quello al bilancio Eva Guardiani. L’obiettivo è quello di arrivare a una mappatura delle esigenze per poter rivisitare il servizio alla luce dei tagli da operare in vista dell’approvazione del bilancio di previsione, prevista entro aprile. Gli incontri, come ha spiegato l’assessore Romanelli, saranno tre e verranno ripartiti in base alla suddivisione territoriale. Gli uffici comunali stanno provvedendo in questi giorni a contattare le famiglie dei 430 bambini che attualmente fanno ricorso al trasporto scolastico. «L’obiettivo è quello di fare una esatta ricognizione delle esigenze dei genitori impossibilitati ad accompagnare i bambini a scuola. Bisogna capire se ci sono esigenze lavorative di entrambi i coniugi o se i problemi sono legati alla residenza in territori frazionali che non sono coperti dai mezzi pubblici. Solo al termine degli incontri e delle riflessioni che formuleremo dalle esigenze che emergeranno», ha detto Romanelli, «valuteremo cosa fare del servizio di trasporto scolastico». L’assessore Guardiani non ha fatto mistero del fatto che dal prossimo anno molti percorsi dovranno essere tagliati per esigenze di bilancio e che sarebbe opportuno intanto prevedere criteri che scoraggino il ricorso ai pulmini comunali per i casi di genitori che, pur avendo una scuola in prossimità della residenza, decidono di iscrivere i figli altrove. «Ovviamente cercheremo di tutelare tutti quei casi in cui il trasporto pubblico non garantisce collegamenti adeguati alle frazioni, ma va tenuto contro che il servizio ci costa circa 700mila euro all’anno», spiega l’assessore, «di cui 590mila a carico del Comune e appena 100mila grazie alla compartecipazione delle famiglie. A questo si aggiunge il problema della morosità sui buoni pasto. Qui è difficile intervenire, specie nei casi di bimbi iscritti all’ultimo anno dove è difficile per l’anno successivo recuperare le somme. Né, trattandosi di bambini, il Comune riesce a fare discriminazioni nella somministrazione dei pasti. Resta il fatto che l'anno scorso si è chiuso con una morosità di circa 25mila euro».

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