Un voto contrario quello del Movimento 5 Stelle Abruzzo al progetto di fusione per incorporazione della società GTM spa e FAS in ARPA. “Un progetto quello della fusione – spiegano i Consiglieri regionali del M5S – che pur essendo, sulla carta, nelle nostre corde, nell’attuazione concreta disegnata dall’amministrazione D’Alfonso presenta eccessive criticità e fumosità oltre che incertezze per il futuro dei lavoratori”. Il Movimento 5 Stelle “resta a favore della istituzione della azienda unica di trasporto, lo dimostra il voto favorevole dato lo scorso 9 dicembre alla legge di fusione, ma oggi era impossibile condividere i documenti presentati dalla maggioranza”. “Il piano industriale, infatti, non è mai stato inviato – continuano i consiglieri penta stellati – né tantomeno sono stati ascoltati i sindacati in merito. Il piano strategico, inoltre, più che piano è una speranza, il sogno di come vorremmo la società dei trasporti, ma non ci sono né numeri né fatti”. “Si aggiunge a questo – sottolinea il Movimento Cinque Stelle Abruzzo – un aumento dei costi dei biglietti per i cittadini, nessun risparmio sulle spese di gestione e la diminuzione quantitativa e qualitativa del servizio ai fruitori, insieme ad un’inconsistente posizione sulle eventuali responsabilità del CDA rispetto all’andamento della nuova azienda Unica. Questi sono alcuni degli elementi che ci hanno portato a non condividere questo progetto di istituzione della nuova società”. Con una serie di emendamenti, presentati dal Capogruppo, Riccardo Mercante, si è cercato, poi, di migliorare quello che è senza dubbio un procedimento carente sotto troppi punti di vista.”Chi sbaglia paga; occorre iniziare ad assegnare le giuste responsabilità a tutti i livelli della macchina amministrativa ed istituzionale”. Queste le parole di Mercante per illustrare le motivazioni poste a base dell’emendamento, che stabiliva che laddove per due anni consecutivi il bilancio di esercizio della società chiudesse in perdita, i componenti del consiglio di amministrazione che avessero svolto tale funzione in entrambe gli esercizi, decadessero dalla carica e non potessero più essere rieletti nel CDA né svolgere altri incarichi in seno alla società. “L’obiettivo di questo emendamento – ha spiegato Mercante – era quello di tutelare la nascente Azienda unica dei trasporti dalla mala gestio di una dirigenza negligente ed incapace, introducendo, quindi, la possibilità di valutare l’operato degli amministratori sulla base dei risultati ottenuti. La maggioranza, bocciando l’emendamento e consentendo, conseguentemente, al CDA della nuova società di essere esente da qualsivoglia responsabilità per il proprio operato, ha dimostrato, ancora una volta, che il trattamento riservato ai vertici amministrativi è e sarà anche per il futuro ben diverso da quello usato nei confronti dei comuni lavoratori”.