Il leader Fiom non sembra intenzionato a rinunciare al progetto lanciato sabato scorso e chiarisce: "Non si tratta di un partito politico". La leader sindacale dura: "Non vogliamo diventare né i costruttori né i sostituti di movimenti"
ROMA - Non si accenna ad attenuarsi lo scontro tra la leader della Cgil Susanna Camusso e il segretario della Fiom Maurizio Landini. Oggi i due si sono incontrati a Roma ma al termine del vertice le distanze restano immutate. Al centro del duello quella "Coalizione sociale" lanciata da Landini e contestata dalla Camusso che ritiene invece necessario che il sindacato "non faccia politica".
"Pensiamo sarebbe utile che la Cgil insieme alla Fiom si attivasse per costruire una coalizione sociale, a partire dall'interesse e dalla disponibilità espressa dai partecipanti alla discussione dello scorso sabato", ha affermato Landini in una nota al termine dell'incontro.
Ma a stretto giro è arrivata la presa di posizione della Camusso, evidentemente non ancora convinta dai chiarimenti offerti da Landini: "Pensiamo che bisogna cancellare qualsiasi ambiguità: è necessario che Landini dica quello che pensa tutta la Cgil e cioè che noi non diventiamo nè i sostituti nè i costruttori di nuovi movimenti politici". Poi rincara la dose: "Il bisogno di politica di Landini non può stravolgere la natura della Cgil. Noi - ha aggiunto - non vogliamo diventare né i costruttori né i sostituti di movimenti". Camusso chiede a Landini di chiarire che la manifestazione del 28 marzo della Fiom sia di natura "sindacale e non politica" e su questo chiede una piattaforma comune con la Cgil. "Vedremo se ci sarà una risposta, allo stato non l'abbiamo", ha affermato Camusso.
In realtà il comunicato finale di Landini sembra in parte chiarire i dubbi della Camusso anche se con un margine di incertezza: "La Fiom-Cgil - si legge nella nota - è contraria a che qualsiasi struttura della nostra organizzazione, tantomeno la confederazione, promuova formazioni politiche o sostenga questa o quella componente politica o di partito". Ma il leader dei metalmeccanici non sembra intenzionato a fare marcia indietro rispetto al suo progetto di una coalizione sociale lanciato sabato scorso a Roma insieme a rappresentanti del mondo dell'associazionismo e della società civile. "La coalizione sociale è del tutto legittima e rispettosa dello Statuto della Fiom e della Cgil", afferma il leader dei metalmeccanici che sottolinea: "Non si tratta di un partito politico". Poi chiarisce: "Non ho interessi personali. Non capisco a chi e a cosa erano riferite le obiezioni della segreteria della Cgil". E aggiunge: "Non c'è alcun dubbio che faccio e che continuerò a fare il sindacalista". Domenica la leader del sindacato di Corso d'Italia aveva spiegato di non "essere stata informata dell'iniziativa", smentendo qualsiasi appoggio al progetto. Nella nota Fiom non manca anche una polemica verso la leader Cgil: "La scelta di avviare il cantiere per la coalizione sociale da parte della Fiom è avvenuta dopo mesi di discussione e si è conclusa con il voto dell'assemblea nazionale a Cervia a cui ha partecipato ed è intervenuta la segreteria nazionale Cgil, senza tra l'altro sollevare alcuna obiezione di merito nè di metodo".
Dalla coalizione sociale di Landini iniziano però le prese di distanza. A cominciare da Libera di Don Luigi Ciotti che nei giorni scorsi è stata accostata al progetto: "Libera non aderisce a nessuna coalizione per il semplice fatto che è un coordinamento di associazioni, più di 1.600. Ciascuna realtà è libera di aderire, di costruire i propri percorsi e fare le proprie scelte. Ma Libera non aderisce. Con Fiom ed Emergency noi collaboriamo", ha affermato il sacerdote dalle colonne di Repubblica. Libera, dice, "deve essere al di sopra delle parti, fuori da questi giochi. Disposta a collaborare con tutti se l'obiettivo è di stare al servizio della collettività". "Non c'è
adesione alla coalizione sociale", chiarisce Don Ciotti, "ma ai temi. La lotta alle forme di povertà, contro le ingiustizie, la lotta per il lavoro, per i servizi sociali, per la salute, è un impegno che ci deve coinvolgere tutti come cittadini".