ROMA Non sarà Maurizio Lupi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti al taglio del nastro dell’Expo 2015. Dopo le annunciate dimissioni, l’inaugurazione dell’evento potrebbe vedere Matteo Renzi nella duplice veste di premier e ministro ad interim. Ma non è escluso un rapido avvicendamento, con mini rimpasto di governo e l’approdo di un nuovo ministro di Ncd agli Affari regionali. In ogni caso, spiegano fonti della maggioranza, il premier è intenzionato a portare a Palazzo Chigi la struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture: una vecchia idea di Renzi, alla quale proprio Lupi si era opposto. Intanto si fanno già alcuni nomi per la successione all’esponente di Ncd. Su tutti, circola l’ipotesi che Renzi chieda a Raffaele Cantone, magistrato e presidente dell’Autorità anticorruzione, di prendere le redini del ministero. La scelta avrebbe in questo senso un forte significato simbolico, per un cambio di passo nella gestione degli appalti pubblici. Ma la controindicazione è che Cantone dovrebbe interrompere il delicato lavoro all’Anticorruzione, a meno di un anno da una nomina fortemente voluta dal premier. Per questa ragione la scelta potrebbe cadere su un altro nome, come quello di Mauro Moretti, ad di Finmeccanica ed ex ad delle Ferrovie, o anche quello di Andrea Guerra, ex ad di Luxottica, che collabora da «superconsulente» a Palazzo Chigi. Tra i parlamentari, però, c’è chi scommette che ancora una volta Renzi sceglierà un ministro politico, non un tecnico. E magari una persona di sua stretta fiducia. In questa logica in pole position c’è Luca Lotti, anche se il premier potrebbe piuttosto decidere di affidargli la struttura tecnica di missione delle Infrastrutture, se realizzerà l’idea di portarla a Palazzo Chigi. Qualcuno cita anche il deputato David Ermini. Ma, anche per riequilibrare la presenza femminile nel governo, non si esclude che la scelta cada su una figura come quella di Debora Serracchiani, attuale vicesegretario del Pd. Renzi potrebbe ad ogni modo rinviare la scelta e tenere l'interim al ministero fin dopo le regionali. Ncd potrebbe invece compensare l’uscita di Lupi con un altro ministero, anche se non dello stesso peso. È infatti vacante, dal momento delle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta a gennaio, la poltrona degli Affari regionali. A ricoprirla potrebbe andare Gaetano Quagliariello, attuale coordinatore di Ncd, che aveva lasciato il governo dopo la staffetta tra Letta e Renzi.