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Data: 21/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Metro, il tribunale dice no alla Cgrt, respinte le istanze di risarcimento

Il Tar ha detto no alla Cgrt in relazione alle richieste risarcitorie avanzate sulla realizzazione della incompiuta metropolitana di superficie. L’udienza era stata celebrata il 25 febbraio e la sentenza di merito è stata pubblicata ora. L’avvocato del Comune, Domenico de Nardis, ha spiegato che i giudici amministrativi hanno rigettato l’impugnativa della delibera del 2009 con la quale la Giunta comunale azzerava tutti gli atti amministrativi per l’avvio dell’opera. L’annullamento scaturiva dal recepimento nel 2009 da parte della giunta della sentenza della Corte di giustizia europea recante l’accertamento che il rapporto con la Cgrt fosse stato negoziato al di fuori delle norme di evidenza pubblica.
IL RIPENSAMENTO
Respinta anche la richiesta risarcitoria di oltre 20 milioni di euro avanzata sempre dalla Cgrt dell’imprenditore Eliseo Iannini. In subordine, il legale della impresa, avvocato Massimo Manieri aveva chiesto l’indennità per il presunto «ripensamento dell’amministrazione» (ossia la decisione di non proseguire l’opera) quantificato dal codice degli appalti. Su questo punto il legale di Iannini aveva chiesto l’acquisizione del parere di Cerulli Irelli, mentre l’avvocato de Nardis aveva chiesto di rimettere il giudizio a decisione. In relazione a tale domanda risarcitoria sul «ripensamento dell’amministrazione», i giudici del Tar hanno eccepito un difetto di giurisdizione. In sostanza Iannini, se vorrà andare avanti su questo punto, dovrà affrontare una causa civile.
LE RISERVE
Peraltro una sulle riserve è già in appello. L’imprenditore aquilano tuttavia non si dà per vinto annunciando di voler proseguire il contenzioso facendo appello al Consiglio di Stato. Tuttavia, stando così le cose diventa sempre più difficile e imbarazzante per l’amministrazione comunale definire una transazione con Cgrt. L’accordo sembrava essere quasi raggiunto, poi è intervenuta la circostanza di una presunta inchiesta con l’acquisizione dei documenti in Comune. Di qui il raffreddamento dell’amministrazione e la richiesta di consulenze e pareri per timore di non fare la cosa giusta. Tuttavia dopo questa sentenza del Tar nulla sarà come prima. Lo sa anche l’imprenditore che ha avuto la fortuna o sfortuna di aggiudicarsi l’appalto durante la giunta Tempesta.

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