CHIETI «A maggio le ruspe in quest’area. Basterà vedere i primi pilastri per innescare interesse ed attrarre altri investitori». L’ingegner Domenico Merlino, ideatore del progetto In.Te che punta a realizzare nuovi insediamenti industriali innovativi nei 16 ettari di terreno di proprietà della Burgo con la conseguente ricollocazione di tutti gli ex lavoratori della cartiera, rompe gli indugi e presenta le prime 14 aziende pronte a raccogliere la sfida più importante contro la crisi che colpisce Chieti. Sono 437 i nuovi posti di lavoro previsti di cui 124 opzionati già per gli ex dipendenti Burgo. Una folta delegazione di lavoratori, ieri mattina, ha presenziato all’incontro pubblico promosso per illustrare, finalmente, i passi in avanti compiuti da In.Te dopo anni di promesse e sistematici rinvii. Per loro subito una buona notizia. «La prossima settimana - annuncia Merlino- inizieremo a chiamare i lavoratori ex Burgo per i primi colloqui». Parole al miele per i lavoratori che hanno assiepato la sala conferenze della palazzina di via Pomilio che, adesso, accoglie gli uffici dell’azienda 2i Rete Gas. Ma la struttura, in passato, era la sede del quartier generale Burgo. «Per questi motivi abbiamo convocato le aziende in questa sede. Il significato è doppio. Da qui riparte - riprende Merlino - il nuovo corso della zona industriale dello Scalo». Che è legato a doppio filo alle 14 aziende, le prime a sottoscrivere preliminari d’acquisto di terreni Burgo dopo che il costo delle superfici è passato da 75 a 50 euro al metro quadrato su pressione dell’amministrazione comunale e dei sindacati. «Diamo due date entro cui i passaggi burocratici propedeutici agli insediamenti delle aziende dovranno essere per forza conclusi. Entro il 30 giugno bisognerà definire - spiega il sindaco Umberto Di Primio - tutti i contratti preliminari d’acquisto dei terreni mentre entro il 31 dicembre le aree dovranno essere cedute. Come Comune ci impegniamo a rilasciare, attraverso lo Sportello unico attività produttive, in 30 giorni i permessi a costruire per quelle aziende che presenteranno progetti cantierabili. Per il futuro cercheremo di pensare a sgravi tributari ad hoc per questa zona della città che deve rinascere. Noi ci crediamo». L’ingegner Merlino che si sbilancia ulteriormente: «Tra il 10 e il 20 maggio vedremo le prime ruspe in via Piaggio». Dove sbarcheranno aziende che avranno come comune denominatore l’innovazione tecnologica. Sono pronte ad investire allo Scalo le imprese: Alberto Costruzioni, Bel Residence, Centro Gomme, Centro Ricerche Saltest che si occupa di ricerca nel campo della genetica, L’Antincendio di Corti, Dinamica, il colosso dei trasporti Fas che metterà a punto un innovativo sistema di smistamento merci con mezzi elettrici con base operativa in via Piaggio, Feral Recyling, Hst, Italprefabbricati, Beta Ambiente ed Esamero, industria metalmeccanica di ultima generazione. Ma le sorprese non sono finite qui. Abbraccerà il progetto In.Te, infatti, anche la Lega italiana sclerosi multipla (Lism) pronta a realizzare in via Pomilio un centro all’avanguardia di Fisiokinesiterapia, affiancato da un centro ricreativo, che rappresenterà un punto di riferimento per il Centro Sud. La parte da leone, poi, sarà recitata dal Centro di ricerca energia alternativa (Crea) che fa capo all’ex onorevole dell’Idv, il teramano Augusto Di Stanislao. Nel dettaglio, in via Piaggio, nascerà una piattaforma innovativa, chiamata a fare scuola in Italia, che produrrà ricerca e biometano con la lavorazione di prodotti alimentari. Solo Crea assorbirà tra gli 80 e i 100 lavoratori ex Burgo. «Instaureremo sinergie virtuose - anticipa Di Stanislao- anche con l’università». Infine la Regione, garantisce il vice presidente Giovanni Lolli, sosterrà In.Te «grazie a fondi comunitari Fas e Fesr che possono essere dirottati nella Valpescara- dice- perché è riconosciuta come area di crisi regionale».