Il ROMA Lorenzo Guerini è il vicesegretario del Pd. A lui chiediamo un commento sulla manifestazione-parto della ”Coalizione Sociale” e su come il progetto Fiom potrà incidere sul quadro politico italiano.
Onorevole Guerini, che idea si è fatto della piattaforma politica della manifestazione Fiom e dei pesanti attacchi di Landini al governo Renzi e al Pd?
«Abbiamo assoluto rispetto per chi manifesta anche se francamente la piattaforma di questa manifestazione sembra difficile da comprendere sul piano sindacale: la Fiom e il progetto di ”Coalizione Sociale” si caratterizzano per la contrapposizione al governo e per il tentativo di creare un nuovo soggetto politico».
Landini ha detto tra l’altro che Renzi è peggio di Berlusconi.
«Mah, mi pare che Landini sia concentrato sulla formazione di questa costola politica mentre a noi interessano di più i contratti di lavoro che dipendono anche dalle scelte del governo. Sono rimasto molto sorpreso per il fatto che in una trasmissione televisiva Landini abbia mostrato di non sapere che gli sgravi contributivi sulle assunzioni a tempo indeterminato sono partiti dal primo gennaio e non con il Jobs Act. Che, speriamo, potrà dare altri risultati importanti dopo quelli resi noti in queste ore agevolati dagli sgravi».
Resta il fatto che il leader Fiom ha sottolineato di battersi per la creazione di milioni di posti di lavoro contro le poche migliaia annunciate dall’esecutivo nei giorni scorsi.
«Bene. Ma intanto nessuno può negare che il lavoro del governo è apprezzato dalle imprese. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare la ripresa con un aumento dei posti di lavoro e i risultati si iniziano a vedere. Se Landini sposta l’attenzione da queste cifre vuol dire non c’è volontà di confrontarsi sul merito, sulle cose da fare in concreto, ma che si vuole spostare il confronto sul piano genericamente politico. Si preferisce l’ennesima testimonianza di strumentalità anche a costo di negare l’evidenza».
Alla manifestazione era presente quasi tutto il gruppo dirigente di Sel mentre erano pochissimi gli esponenti delle minoranze di sinistra del Pd.
«Fatto salvo che da parte mia non ci sarà mai una censura alla partecipazione a manifestazioni da parte di esponenti del Pd, mi pare chiaro il senso profondo delle parole pronunciate pochi giorni fa dal capogruppo Roberto Speranza sulla non incisività della ”rabbia”. Insomma, Landini vuole essere alternativo al Pd e gran parte delle minoranze l’ha ben capito».
Resta un forte richiamo alle forze a sinistra del Pd.
«Non c’è dubbio che la proposta di Landini si rivolga innanzitutto alla sinistra che non si misura con la centralità del governo e dei valori del riformismo».
La nascita della ”Coalizione Sociale” ha il merito di rilanciare la riforma del sindacato. Tema forte anche del renzismo.
«Su questo terreno è giusto muoversi con prudenza e attenzione. La crisi della rappresentanza e dei corpi intermedi è evidente e ben presente ai protagonisti e agli osservatori. Ma bisogna muoversi con rispetto. I sindacati confederali e Confindustria hanno appena siglato un accordo per misurare la rappresentatività. E’ un passo nella giusta direzione. Se poi vorranno rafforzarlo con un intervento legislativo, ben venga».
Sul tappeto c’è anche il tema dei partiti e della loro trasparenza.
«Ci stiamo lavorando, si parla di attuare l’articolo 49 della Costituzione. A brevissimo, come Pd, presenteremo un articolato come contributo alla discussione per un terreno di confronto comune».