PESCARA Inefficace, inefficiente, inappropriato: sono le definizioni che ricorrono più spesso nel focus che il Centro studi Confartiginato ha realizzato sull’intervento pubblico nelle società partecipate in Abruzzo. Stiamo parlando di tutte quelle società che svolgono, gestiscono servizi utili alla collettività e che proprio per quanto spendono e non rendono sono al centro della politica di spending review. Ebbene, secondo la fotografia scattata da Confartigianato sull’andamento della spesa delle imprese pubbliche abruzzesi del 2012, sono 530 le amministrazioni locali che detengono partecipazioni in società con una spesa pubblica complessiva di 713 milioni e chiudono con una perdita di oltre 10 milioni di euro. «Un'analisi che fa emergere numerosi elementi di inefficacia, inefficienza e inappropriatezza dell'intervento pubblico della amministrazioni locali mediante le società strumentali, a partire da un'ampia quota di affidamenti che derogano alle regole della concorrenza. Basti pensare che solo l'1,5% dei servizi viene affidato ad impresa terza con regolare gara d'appalto», è lo spietato commento. Passando alla redditività delle 530 imprese partecipate emerge che il 36,5% di esse chiude il bilanco in rosso, il 16% in pareggio e soltanto il 47,5% in utile. Il risultato di questo stato di cose genera il risultato pro quota negativo di 10,651 milioni di euro. La spesa delle partecipate abruzzesi ammonta a 713 milioni e corrisponde all'1,1% della spesa totale dell'Italia che è di 66.892 milioni di euro. Un ulteriore focus Confartigianato lo ha realizzato sul trasporto pubblico locale, quando, è il caso di sottolineare, le principali aziende regionali erano tre (Arpa, Gtm e Sangritana). In questo caso sono sttati presi in prestito i dati del ministero dei Trasporti che evidenziano come in Abruzzo il costo medio dei trasporti pubblici ammonta ad euro 3,51 a chilometro, posizionando la regione al 15° posto in Italia per minor costo applicato (la Regione Marche è la più virtuosa con un costo per chilometro di euro 1,49, mentre la più onerosa è il Lazio con un costo di euro 7,59). «Confartigianato plaude l'operazione di fusione delle principali società di trasporto abruzzesi a patto che si trasformi in minor costi a carico dei cittadini», sottolinea il segretario regionale di Confartigianato Daniele Giangiulli, secondo cui il governatore Luciano D'Alfonso deve avere il coraggio di dismettere i tanti enti regionali inutili per razionalizzare al massimo la spesa «con l'obiettivo di ridare slancio e competitività ad un tessuto economico ormai allo stremo». Nell'ottica della razionalizzazione e dell'efficienza, Giangiulli ribadisce la necessità di avviare un’unica Agenzia di sviluppo regionale. «Una struttura», spiega, «capace di attrarre investimenti e risorse». A patto che anch’essa non diventi un carrozzone politico.