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Pescara, 24/11/2024
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Data: 30/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Gli esperti: la coalizione sociale può pescare voti tra i grillini. Nella legge sulla Pubblica amministrazione licenziabilità e limiti alle retribuzioni. Sprint finale per il via libera al Senato

ROMA La Coalizione Sociale di Maurizio Landini ha un potenziale elettorale che oscilla fra l’8 e il 10%. Questa almeno è la valutazione dei recenti sondaggi della Swg e di Coesis Research. E tuttavia, alla Fiom farebbero bene ad essere prudenti prima di stappare una bottiglia di quelle buone. I sondaggi, infatti, si riferiscono al ”potenziale” elettorale, ovvero all’area di elettori italiani interessati al landinismo e che ora si sono messi alla finestra in attesa di capire bene cos’è questa Coalizione e se vale davvero la pena andare a vederne “il film”.
Già, ma chi sono gli elettori, pardon...i potenziali elettori, di Landini? «Allo stato attuale si tratta soprattutto di persone con età superiore ai 45 anni - spiega Enzo Risso, direttore di Swg - Ma è chiaro che questa offerta politica è ancora limitata nella sua articolazione. Per ora siamo al rilancio di temi da sindacalismo rivoluzionario che gli italiani sono abituati ad ascoltare da più di un secolo ma dai quali si tengono lontano. Semplificando, manca il piglio che ha portato al successo di Tsipras in Grecia».
ALVEI & SERBATOI «Se il messaggio di Landini resta nell’ambito sindacale non ha alcuna spinta elettorale se non verso i già convinti che sono pochi, il 3/4% - analizza Alessandro Amadori di Coesis Research - I codici culturali del sindacalismo sono relativamente semplici e rigidi mentre quello che i potenziali elettori di quest’area chiedono è, paradossalmente, un racconto brillante. Berlusconiano». Berlusconiano, sicuro? «Si, certo - sorride Amadori - Berlusconi nel ’94 raccontò del milione di posti di lavoro dicendo a tutti che era la libertà del popolo delle partita Iva a poterli creare. Parlò al suo popolo che lo seguì. Così Landini dovrebbe sfruttare il trampolino offerto dal deterioramento delle condizioni di lavoro per ergersi a difensore del lavoro sotto attacco. Se affina il suo messaggio in questa direzione, condendolo con i giusti ingredienti politici e culturali, non sindacali, potrebbe avere un seguito».
CATEGORIE IN ASCOLTO Già, ma quali categorie di elettori sono (pre)disposte a ricevere e condividere un messaggio neo-laburista? I sondaggisti concordano su un punto: il più importante serbatoio di espansione del landinismo è quello grillino (prima di Pd e non-voto). «Non è facile per un sindacalista, ma Landini potrebbe ampliare il proprio bacino d’ascolto se si trasformasse in un anti-capitalista a tutto tondo mettendo assieme quanto di carsico c’è su questo versante: dai gruppi d’acquisto ai movimenti anti-finanza», spiega Risso. «Grillo è stato votato da molti che credono possibile un altro sistema - aggiunge Amadori - Landini conquisterà spazio se sarà capace di sviluppare questo aspetto».
Fissati i possibili parametri dell’evoluzione del leader, resterebbe da capire meglio l’orizzonte della Fiom. E’ possibile che un sindacato pagato dai lavoratori per tutelarsi dentro parametri industriali sviluppi un racconto anti-capitalista? «E’ un nodo da sciogliere perché effettivamente Fiom corre il rischio di non farsi capire dalla sua base attuale», dice Amadori. «Molto dipenderà dalla reazione degli altri sindacati - risponde Risso - Solo il 16% degli italiani ha fiducia nei sindacati attuali. Dunque dovrebbero cogliere la sfida di Landini per cambiare profondamente. Lo faranno? L’Italia non è la Germania con le sue tante e grandi aziende private che hanno bisogno di mediazione. Il sistema Italia ha bisogno di un sindacato efficiente?».

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