ALBA ADRIATICA Acqua che entra negli scuolabus, problemi al riscaldamento, fanali rotti e chi più ne ha più ne metta: a segnalare i problemi dei mezzi con cui i giovanissimi studenti di Alba Adriatica vengono portati a scuola, questa volta, non sono i genitori o il personale, ma il Comune stesso. Nella breve parentesi temporale del passaggio di consegne dalla discussa ditta laziale Fratarcangeli, che ha gestito finora il trasporto scolastico, con l’ascolana Azzurra 2000, che lo gestirà dai primi di aprile, l’ente ha infatti potuto riprendersi i tre scuolabus e portarli in officina. È di quasi seimila euro la spesa che il Comune dovrà affrontare per effettuare i lavori che non sono solo di ordinaria manutenzione, riportando all’attenzione pubblica le difficili condizioni dei mezzi a cui ogni mattina vengono affidati decine di bambini. In uno degli scuolabus l’officina dovrà sistemare un fanale posteriore, il radiatore, l’illuminazione interna e anche le frecce che non sempre funzionano; in un altro dovrà rifoderare i sedili e intervenire sul sistema di ventilazione e riscaldamento non funzionante; nel terzo dovrà sistemare lo sportellone posteriore, che non si chiude, e anche i tergicristalli. In tutti e tre i veicoli, che hanno tra i sei ed i 17 anni di vita, si dovranno inoltre sostituire le guarnizioni perché si sono registrate infiltrazioni di acqua più o meno gravi. Una situazione precaria, dunque, frutto di un’incuria che sembra andare avanti da tempo. Secondo alcuni dipendenti che svolgono il servizio, però, il problema non è attribuibile solo alla ditta Fratarcangeli che ha gestito quegli scuolabus, ma anche alla mancanza di una rimessa che possa tenere i mezzi al sicuro non solo dagli agenti atmosferici, ma anche dai malintenzionati. Più volte, infatti, autisti ed assistenti degli scuolabus albensi avrebbero trovato sgradite sorprese arrivando al mattino nel recinto del palazzetto dello sport di via degli Oleandri, dove i mezzi rimangono parcheggiati di notte senza alcuna protezione.