Un incontro con il capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli per discutere sulla possibilità di fare dell’aeroporto Giuliana Tamburro «la base logistica della Protezione civile del Centro Italia». Lo ha annunciato ieri in conferenza stampa il leader dell’Aquila città aperta Giorgio De Matteis, affiancato dall’opposizione in Consiglio comunale (nella foto), affrontando ancora una volta il problema mai risolto della destinazione commerciale dello scalo aquilano.
IL TRASPORTO «Chiederemo a Gabrielli di lavorare per realizzare la vera vocazione di questo aeroporto - ha affermato - che servirà per il trasporto delle strutture di Protezione civile, per l’elisoccorso e spegnimento incendi e come punto logistico rispetto a Castelnuovo di Porto che potrebbe essere trasferito all’Aquila». De Matteis ha ancora una volta rimarcato il “fallimento” del piano industriale presentato da Xpress per la trasformazione dello scalo aquilano in un aeroporto commerciale. Il piano prevedeva infatti per l'anno 2015 la cifra di 130 mila passeggeri. Intanto lo scalo resterà chiuso al traffico generale e commerciale fino all’11 aprile. Il Comune che ha a disposizione 2,8 milioni di euro di fondi Fas per lavori di potenziamento dell’aeroporto, ha stilato il progetto preliminare che «non prevede un allargamento della pista - ha specificato il coordinatore di L’Aquila città aperta, Corrado Ruggeri -, ma solo una striscia in erba, un condotto fognario e l’illuminazione ai lati della pista che di fatto impediscono qualsiasi allargamento futuro, quindi si continuerà ad avere solo voli di aerei da 20 posti».
GLI AIUTI «La Regione ritiene non si tratti di aiuti di Stato in funzione di due aspetti - proseguito De Matteis -: il primo rilievo riguarda la messa in sicurezza dello scalo fatta in funzione delle attività che vengono svolte dentro l’aeroporto di servizio pubblico e protezione civile; il secondo rilievo è che non può trattarsi di aiuti di Stato nelle more del fatto che il trasporto dei i passeggeri è un trasporto minimale di 15 mila persone». Questi due punti, secondo De Matteis, sono «in antitesi con quello che Xpress ha scritto nel piano industriale che prevede il trasporto di migliaia di persone in più».