La prospettiva di ripartire dal 1° aprile non riporta il sereno sui cieli del Fellini di Rimini. Anzi. “Airiminum è molto contrariata dall’atteggiamento tenuto dai gestori dell’aeroporto di Ancona e di quello di Forlì” per cui “lunedì invierà un reclamo ufficiale direttamente a Enac”.
Lo annuncia Leonardo Corbucci, amministratore unico della società che ieri ha ricevuto il decreto per l’occupazione anticipata dell’Aeroporto di Rimini e San Marino. La società di gestione del Fellini, spiega Corbucci in una nota, ha incaricato i suoi legali “di far valere i diritti di Airiminum 2014 nei confronti della società Aerdorica dopo aver preso atto della e-mail della signora Testasecca Angela (che si qualifica Commercial aviation department Aerdorica) la quale probabilmente ritiene che una sana concorrenza vada effettuata attraverso la diffusione di notizie false e ingiuriose”.
A far saltare sulla sedia Corbucci è una mail inviata da Aerdorica a Finnair, compagnia aerea finaldese (mail che Corbucci allega al comunicato diffuso alla stampa) in cui, due giorni fa, si dice che il Fellini è ancora chiuso e non si sa quando riaprirà; che ci sono vari problemi ancora da risolvere tra cui il mancato versamento di tutto il capitale sociale, un contezioso legale in corso sull’assegnazione della gestione dello scalo e il fatto che il ministero dei Trasporti non ha ancora dato tutti i nulla osta. L’aeroporto di Ancona è a soli 80 chiliometri da quello di Rimini, e anche con questa sottolineature Aerdorica invita i finalandesi a sedersi a un tavolo nelle Marche per pianificare accordi commerciali. Corbucci non ci sta.
Ma questo è solo uno dei due fronti che si apre. L’altro è con Forlì. Infatti, al tempo stesso, “stiamo valutando se ci siano gli estremi per agire nel confronti del signor Halcombe di Air Romagna - aggiunge l’amministratore unico di Airiminum - dopo aver letto le sue dichiarazioni (poi ritirate o smentite, non è chiaro) circa fantomatici favoritismi dell’ex ministro Lupi e di Enac a favore di Airiminum 2014. A suo dire, gli stessi avrebbero riservato un trattamento diverso alla sua società nel corso del processo di certificazione”.
Ad Halcombe, che si appresta a far ridecollare il Ridolfi, continua Corbucci come un fiume in piena, “facciamo presente che se Airiminum è stata 10 volte più veloce di Air Romagna è perché ha investito nel gruppo di lavoro della certificazione probabilmente risorse economiche e umane 10 volte più grandi ricorrendo a professionisti di altissimo livello a cominciare dallo studio legale Nctm (con oltre 250 professionisti, di cui 54 soci e sei sedi a Milano, Roma, Verona, Londra, Bruxelles e Shanghai) che sta anche assistendo Airiminum nelle cause legali già avviate e l’assisterà in quelle che saranno avviate nei prossimi giorni nei confronti di chi ha recato danni evidenti ad un gruppo di investitori che fin da luglio 2014 hanno creduto che è possibile sviluppare un progetto ambizioso anche a Rimini. Quest’ultima cosa, in effetti, non era ‘un atto dovuto’”, conclude il patron di Airiminum.