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Data: 31/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sciopero trasporti, Uber sfida i taxi. Corse gratuite a Roma, Milano, Torino e Genova Ma interviene il Garante.

ROMA Una corsa gratis per tutti a Milano, Roma, Torino e Genova, nel giorno dello sciopero degli autoferrotranvieri. Non è la prima volta che gli autisti di Uber in versione made in Italy lanciano i saldi e sfidano i taxi. Ma questa volta il servizio di «ride-sharing, che spopola da anni a New York, diffuso un po’ in tutto il mondo e contestato un po’ ovunque in Europa come in Italia, l’ha davvero fatta grossa, a sentire i tassisti infuriati; ma anche per il sindacato autonomo Usb che ha promosso ieri lo sciopero di 4 ore nel trasporto pubblico locale e non ha esitato a parlare di «volgare sabotaggio». È un comportamento da «fascisti» invece, per Giovanni Maggiolo della Unica Cgil.
A quanto pare, però, neanche il Garante degli scioperi l’ha presa così bene. «Uber è un servizio privato che, allo stato attuale, non è soggetto ad alcuna disciplina, neanche a livello comunitario». Dunque, ha sentenziato ieri Roberto Alesse nel corso di un’intervista a «Italia Sotto Inchiesta» su RadioUno: «È arrivato il momento di riflettere su questa vicenda: chi entra nel mercato non può operare in assenza di regole chiare». Un cartellino giallo per la multinazionale Usa che fa immaginare l’arrivo di paletti.
LE REAZIONI
L'iniziativa, che offriva una prima corsa gratis riservata soltanto ai nuovi utenti del servizio, era già stata sperimentata a Genova lo scorso 10 marzo, facendo incassare a Uber un 200% di iscritti in più e un aumento del 57% di corse rispetto allo stesso giorno della settimana precedente. Altre corse a tariffa ridotta vennero offerte ai milanesi durante la settimana della moda. Per Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino, è una questione di pura propaganda: un’azione finalizzata solo all’acquisizione di nuovi clienti.
Eppure la multinazionale americana si difende. «Con questa iniziativa vogliamo fare la nostra parte per aiutare i milanesi a muoversi in un momento di difficoltà», ha spiegato la general manager di Uber, Benedetta Arese Lucini. Poi il dito puntato sull’Italia: «In mezzo mondo i tassisti hanno reagito in modo forte, ma mai come in Italia. Sono chiusi ovunque ma in Italia in modo particolare», ha aggiunto. «I tassisti non utilizzano la nostra applicazione perchè hanno paura delle reazioni degli altri tassisti».
A fine giornata, il bilancio della protesta indetta dell'Usb, con fasce di orario diverse nelle città, segnala comunque disagi limitati. A Roma l'adesione del personale Atac è stata appena del 7,1%, secondo l'agenzia per la mobilità. Problemi maggiori a Napoli: ha incrociato le braccia un lavoratore su tre.

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