ROMA – Il governo si appresta a cambiare il timoniere della spending review, e intanto mette nero su bianco tutte le proposte esaminate dal commissario Carlo Cottarelli, che alcuni mesi fa ha lasciato l’incarico. Sul sito internet http://revisionedellaspesa.gov.it/index.html , nella sezione dedicata alla revisione Aperta figurano da ieri sera i rapporti dei 19 gruppi di lavoro pubblicati nel 2014 e che hanno ispirato il piano proposto da Cottarelli, potenzialmente capace di una riduzione della spesa di 7 miliardi nel 2014, 18 quest’anno e 34 nel 2016, ma attuato solo in modo marginale dal governo.
I rapporti riguardano gli investimenti pubblici, l’organizzazione della pubblica amministrazione, i costi della politica, l’acquisto di beni e servizi , gli immobili pubblici, il pubblico impiego, le partecipate degli enti locali, province, regioni, comuni e ministeri, dalla Difesa all’Interno. Sulla base di questi rapporti Cottarelli, senza stravolgere il «welfare state» e senza «tagli all’educazione pubblica», ipotizzava risparmi lordi massimi di 7, 18 e 34 miliardi nel ’14, ’15 e ’16.
Al posto di Cottarelli il premier Matteo Renzi dovrebbe incaricare della spending review Yoram Gutgeld, deputato Pd e consigliere di Palazzo Chigi, insieme all’economista Roberto Perotti.