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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/04/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Lavoratori più “ricchi” degli imprenditori. Dichiarano 20.600 euro all’anno, i datori di lavoro solo 17.650. Più elevati i redditi degli autonomi

ROMA In Italia la maggior quota di Irpef (811 miliardi dichiarati nel 2013) la pagano i contribuenti sotto i 50.000 euro di reddito: ben il 64% con un 49% concentrato tra i 15mila e i 50mila e un 5% sotto i 15.000 euro. E i ricchi sono pochi, almeno guardando quanto dichiarato al fisco nel 2014, sui redditi dell'anno precedente. Il 46% denuncia al fisco redditi sotto i 15.000 euro lordi e i “Paperoni” dichiarati, con oltre i 300.000 euro di reddito, sono appena 30.000, lo 0,07% del totale. Una fotografia quella del Dipartimento che suscita qualche dubbio se si considera l'enorme livello di evasione del Belpaese con all'incirca 200 miliardi l'anno complessivi sottratti alle casse dello Stato. Inoltre il problema è che si assottiglia sempre più il numero di chi paga le tasse ma, ad esempio, aumenta l'imposizione locale. Nel 2013 - si spiega - circa 41 milioni di contribuenti hanno assolto direttamente l'obbligo «dichiarativo» attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione Unico e 730. Ma il numero totale dei contribuenti è calato di 425.000 unità, pari al -1% rispetto al 2012. Il calo ha riguardato i lavoratori dipendenti (-334.000), specialmente quelli a basso reddito e gli individui nelle due classi di età più giovani (fino a 24 anni e 25-44 anni), riflettendo gli andamenti congiunturali del mercato del lavoro. Si è assistito anche a un decremento del numero dei soggetti che dichiarano reddito d'impresa (-60.000) e si sono fatti sentire anche gli effetti della riforma delle pensioni Monti-Fornero nella contrazione del numero dei contribuenti che dichiarano reddito da pensione (-168.000). Le deduzioni ammontano a circa 29,2 miliardi, le detrazioni invece a 64,4 miliardi. L'imposta netta Irpef ha un valore medio di 4.910 euro (+0,6% rispetto all'anno precedente) ed è dichiarata da circa 31 milioni di soggetti pari al 76% del totale dei contribuenti. Circa 10 milioni di soggetti hanno un'imposta netta pari a zero. L'analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio più elevato è la Lombardia (23.680 euro), seguita dal Lazio (22.310 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso con 14.390 euro; nel 2013 il reddito medio nelle regioni del Sud e del Centro è cresciuto meno della media nazionale. Rispetto alle tipologie risulta che i redditi da lavoro dipendente e da pensione superano l'82% del reddito complessivo dichiarato, in particolare il reddito da pensione supera per la prima volta il 30% del totale del reddito complessivo. I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 35.660 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 17.650 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.600 euro, quello dei pensionati a 16.280 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 15.670 euro. I dipendenti dichiarano meno degli imprenditori? Si sa le statistiche talvolta fotografano realtà complesse. Per questo le Finanze forniscono un dettaglio che rovescia il dato: i circa 600 mila datori di lavoro incasellati negli imprenditori e negli autonomi dichiarano in media 31.303 e i loro dipendenti in media 10.449 euro. Buoni risultati per la cedolare secca che, giunta al terzo anno di applicazione, ha interessato più di un milione di soggetti (+37% rispetto al 2012) per un ammontare di imponibile di circa 7,5 miliardi di euro (+26%) e un'imposta dichiarata di 1,5 miliardi di euro. In aumento infine le addizionali.

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