L’inaugurazione risale appena a un anno fa eppure, a dispetto del milione e mezzo di euro speso per i lavori di riqualificazione, l’asfalto è già decrepito e da rifare in più punti. Corso Vittorio Emanuele torna alla ribalta delle cronache e s’annunciano nuove polemiche destinate ad infiammare il dibattito politico. Il sindaco Marco Alessandrini ha disposto da oggi alla mezzanotte del 6 aprile il divieto di circolazione sulla principale arteria viaria della città per consentire la copertura delle vistose buche e delle grosse crepe che si sono create in questi dodici mesi, soprattutto in corrispondenza dei pozzetti. Il continuo passaggio nei due sensi di marcia dei bus ha probabilmente aiutato a determinare questa situazione di degrado ma non giustifica, anzi a suo modo aumenta le perplessità sulla qualità dei lavori visto che la pavimentazione era stata rafforzata in cemento armato proprio perché, in prospettiva, il Corso avrebbe dovuto e in teoria dovrà ancora reggere il peso del Filò. In considerazione di questo, su sollecitazione dell’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Enzo Del Vecchio, l’impresa appaltatrice Favullo Costruzioni di Potenza ha accettato di rimediare a proprie spese.
«L’impresa si è messa a disposizione per la manutenzione della strada e per il ripristino di tre chiusini della condotta fognaria - ha dichiarato Del Vecchio -. Si è stabilito di far eseguire i lavori in concomitanza con le feste pasquali, anticipando ad oggi la chiusura alle auto, per arrecare il minor disagio alla cittadinanza. Certo, il cemento armato si è rivelato inadatto per il fondo stradale, visto che si sbriciola».
SEGNALETICA CARENTEMa quella dei lavori urgenti non è la sola criticità per corso Vittorio Emanuele, sempre più terra di nessuno: le 350 multe finora elevate non sono bastate a debellare il fenomeno delle auto che sfrecciano contromano da nord verso sud. I soliti furbetti, il più delle volte. Tuttavia la segnaletica carente ha una parte di responsabilità: in mancanza di cartelli chiari e ben visibili l’automobilista che arriva davanti alla vecchia stazione viene indotto all’infrazione di imboccare il Corso verso sud quasi senza accorgersene. E sempre la segnaletica inadeguata - unita a una campagna informativa non abbastanza capillare e incisiva come la circostanza avrebbe richiesto - fatica a dirottare su via Michelangelo e quindi su via Bassani e Pavone il notevole flusso di traffico proveniente da viale Bovio.