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Data: 03/04/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Punti nascita: ufficiale, dal 30 giugno chiude Sulmona, poi tocca agli altri 3

L’AQUILA - I punti nascita di Sulmona (L’Aquila), Ortona (Chieti), Atri (Teramo) e Penne (Pescara) chiuderanno entro il termine massimo del 30 ottobre.

Ad aprire il ciclo “terribile”, il prossimo 30 giugno, sarà il reparto di Sulmona, proprio dove è più forte la contestazione da parte dei comitati cittadini che si oppongono da mesi al piano della Regione ufficializzato dal recente decreto del commissario per la sanità e presidente della Regione, Luciano D’Alfonso.

Secondo quanto si è appreso, a meno di proroghe concesse all’ultimo momento, a chiudere dopo Sulmona sarà Ortona, poi Penne e infine Atri.

Il provvedimento draconiano è stato emesso sulla base delle disposizioni del tavolo nazionale per il rientro del deficit sanitario, a cui la Regione è sottoposta da anni, e dal percorso attivato dal precedente presidente e commissario, Gianni Chiodi.

Basata su un parametro per il quale le strutture con meno di 500 parti l’anno non sono sicure, la decisione è stata adottata nel corso della riunione che si è svolta nel pomeriggio alla presenza, tra gli altri, dei vertici tecnici e politici dell’assessorato e dei quattro manager delle Asl abruzzesi: dell’Aquila, Giancarlo Silveri, di Teramo, Roberto Fagnano, di Pescara, Claudio D’Amario, e di Chieti, Francesco Zavattaro, a cui spetta la responsabilità della chiusura e i vertici tecnici e politici dell’assessorato.

La prima ipotesi di scadenza, formulata nei giorni scorsi, parlava del 30 settembre. I quattro manager, che mirano ad attuare il piano in tempi brevi per non incorrere in provvedimenti disciplinari, presenteranno entro il prossimo 11 aprile, come prevede il decreto, i quattro piani di chiusura.

Sicuramente salirà il livello della contestazione da parte dei sindaci coinvolti e dalle opposizioni di centrodestra e dei Cinque stelle in Consiglio regionale.

Solo per fare un esempio, la prossima seduta del Consiglio comunale di Sulmona si svolgerà in seduta straordinaria all’Aquila, nella Villa comunale, davanti a palazzo dell’Emiciclo, alle ore 14, in contemporanea con i lavori dell’aula. Unico punto all’ordine del giorno dell’assise peligna, la risoluzione regionale sul punto nascita.

Quanto ai banchi regionali, i grillini, in particolare, hanno presentato due risoluzioni tese alla sospensione e alla revoca del decreto commissariale, una delle quali discussa e bocciata dalla maggioranza di centrosinistra, con la seconda non ammessa al dibattito dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, un contesto di tensioni culminato con l’occupazione dell’aula.

Sempre da quanto appreso, nei quattro ospedali in cui verranno soppressi i punti nascita non saranno chiusi i reparti di pediatria: gli utenti di questi quattro territori avranno come nuovo punto di riferimento gli ospedali dell’Aquila per quanto riguarda Sulmona, Chieti per Ortona, Teramo per Atri e Pescara per Penne.

Tra le misure per potenziare queste strutture, l’implementazione dell’organico dei neonatologi e interventi nei vari reparti, oltre al miglioramento delle logistica sull’emergenza-urgenza.

“Si tratta di una scelta fatta malvolentieri ma in ossequio a direttive di carattere generale finalizzate non all’economicità ma alla qualità e quindi alla salute delle persone - spiega il direttore generale della Asl Sulmona-Avezzano-L’Aquila, Giancarlo Silveri - È chiaro che si ha sempre tanta prevenzione sui nuovi assetti perché si tende a privilegiare l’esistente in quanto non si conoscono i progetti predisposti che sono stati finalizzati ad avere attenzione alla qualità e alla sicurezza delle persone, in questo caso le donne”.

Della logistica dell’emergenza-urgenza l’assessore Silvio Paolucci ha ribadito la necessità di attuare il piano di chiusure prima di tutto per la sicurezza delle partorienti e poi per non incorrere in infrazioni da parte del governo nazionale e per far sì che, in tempi, brevi l’Abruzzo possa uscire dal commissariamento causato dal deficit della sanità, come avvalorato anche dal ministro Beatrice Lorenzin.

Alla riunione hanno partecipato anche il direttore del settore regionale, Angelo Muraglia, il commissario dell’agenzia sanitaria, Alfonso Mascitelli, e i capi dipartimento dei settori materno-infantili delle quattro Asl provinciali.

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