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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/04/2015
Testata giornalistica: Corriere della Sera
L’Aquila, Renzi: «Dopo le promesse passiamo all’azione: i soldi ci sono». In un post sulla sua pagina Facebook il premier rivolge un pensiero alle 309 vittime del terremoto del 2009 in Abruzzo e assicura l’impegno per la ricostruzione

«L’Aquila, sei anni dopo. Innanzitutto un pensiero alle 309 vittime, alla loro memoria, ai loro cari. Il compito della Politica però non è solo la giusta e dovuta commemorazione ma dare risposte a lungo attese». Così Matteo Renzi, su Facebook, per il quale «dopo troppe promesse, siamo finalmente passati all’azione. I soldi adesso ci sono». Il premier ha assicurato di fare tutto ciò che è possibile perché l’Aquila torni a vivere. Dopo «troppe promesse» ha scritto Renzi - «siamo finalmente passati all’azione. I soldi adesso ci sono: spenderli bene è un dovere in memoria di chi è morto, ma anche come segno di rispetto per i sopravvissuti che vogliono ancora credere nella cosa pubblica».

Nell’ultimo anno, elenca il premier, «il primo del nostro governo - abbiamo messo alcuni punti cardine: la certezza e la programmazione di risorse per il medio lungo periodo (5,1 miliardi di euro nella legge di stabilità per il 2015); l’accelerazione nelle assegnazioni per l’edilizia privata (1,13 miliardi di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) sulla base di un monitoraggio analitico del fabbisogno, comune per comune; la ricostruzione pubblica (86 milioni di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) e il suo prossimo rilancio (con una delibera Cipe prevista per maggio 2015); la semplificazione e la tutela della legalità nell’assegnazione e nell’attuazione dei lavori con misure più rigorose contro l’infiltrazione criminale e regole più certe per la semplificazione degli interventi di ricostruzione; infine la trasparenza e la piena informazione dei cittadini, per dare conto a tutti di come si spendono le risorse pubbliche e tra qualche settimana faremo Open data anche su tutti i dati della ricostruzione. Perché non c’è controllo più efficace di quello dell’opinione pubblica. La natura non si può controllare, la politica va controllata centimetro dopo centimetro».

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