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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/04/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Frana l’Asse attrezzato. Crepa di 100 metri ignorata per un mese, la strada sprofonda e travolge la fogna. Strada rotta e allagamenti a rischio anche la variante

PESCARA Più di cento metri di Asse attrezzato franati e crollati su via Raiale trascinando anche una condotta fognaria del depuratore lunga quasi 300 metri. È successo intorno alle 23 di domenica scorsa, a ridosso del cementificio in direzione Pescara, dopo lo svincolo con la circonvallazione: «Un boato», la strada già lesionata che dopo un giorno e mezzo di pioggia si stacca e precipita per una decina di metri. Ora, via Raiale si ritrova schiacciata sotto terra e lastre di asfalto, tra l’incrocio con via Fiora che porta alla sede di Attiva, le ditte finite allagate dai liquami per la rottura della fogna e un negozio di ottica con una colata di detriti a passo dalla vetrina. È stato un caso che non si sia fatto male nessuno e che non si contino altri danni: il tratto su cui è crollato l’Asse attrezzato, di giorno, è usato come parcheggio. «Normalmente nei giorni feriali, questo tratto è abbastanza trafficato. È stata una fortuna che sia accaduto prima delle 23, in un giorno festivo», racconta un residente. «Abbiamo pensato al terremoto», ripetono gli abitanti che si sono sentiti il pavimento delle case tremare sotto i piedi. Oggi alle 10,30 riunione in Comune tra Anas, Aca, Attiva, Arta, Snam, Enel, Pescaragas, capitaneria di porto, vigili del fuoco, Regione-Genio civile e Consorzio di Bonifica. Frana annunciata? Ma l’ultima frana di Pescara è stata davvero una sorpresa imprevedibile o poteva essere evitata? Che l’Asse attrezzato fosse a rischio, dopo il maltempo dei 4, 5 e 6 marzo scorsi, l’Anas lo sapeva: nello stesso tratto a ridosso del cementificio, il 4 marzo scorso, si erano aperte buche nell’asfalto con una ventina di auto danneggiate e una lunga crepa, proprio all’innesto dello svincolo tra la circonvallazione e l’Asse attrezzato, era comparsa sulla strada. Una ferita lunga quasi un centinaio di metri: su questa crepa, gli operai dell’Anas avevano messo dell’asfalto a freddo – lo testimonia anche una foto diffusa ieri dall’Anas stessa – e dei birilli per evitare il passaggio delle auto. Una crepa che però, in un mese, si è solo allargata: l’asfalto si è rotto giorno dopo giorno e, sabato scorso, quelli che si sono trovati a percorrere quel tratto hanno visto che i birilli ormai stavano per essere quasi ingoiati nel solco. Segnali inequivocabili che lo smottamento non era fermo ma stava avanzando. Poi, domenica notte, la frana. Tre racconti. Dal 5 marzo scorso fino al momento del crollo, l’Anas avrebbe potuto fare qualcosa? Anche tre lettori del Centro si erano accorti di quegli indizi e lo raccontano sulla nostra pagina Facebook: «Si sapeva che andava a finire così... i lavori? I birilli stavano messi da un bel po’». «Si vedeva che stava franando, però, hanno aspettato il peggio». «Circonvallazione e Asse attrezzato pieni di birilli e cartelli di pericolo da circa tre settimane, ma nessuno si degna di mettere mano al manto stradale almeno fin quando qualcuno non si ammazzerà per colpa di buchi o cedimenti». Emergenza lavori. Ieri, è stato un giorno di lavori sull’Asse attrezzato: il traffico, inizialmente, fermato è stato riaperto su una sola corsia. Ma l’emergenza non passerà in fretta. Lo conferma il sindaco Marco Alessandrini: «Allo stato attuale, la strada di via Raiale è chiusa nel doppio senso di marcia per consentire non solo la messa in sicurezza della zona, ma il ripristino della normalità. La valutazione del disagio e dei tempi di ripristino già in queste ore confermano la non brevità delle stesse e pertanto si raccomanda la massima comprensione e collaborazione. Sono assicurati tutti i servizi, non mancherà l'acqua, né corrente nelle abitazioni e non si richiedono particolari accorgimenti da parte della popolazione a parte la mobilità nella zona». Il perché della frana non si sa ancora: «Si sta cercando di comprendere al meglio le cause dello smottamento», dice il vicesindaco Enzo Del Vecchio, «gli enti interessati soprattutto Aca e Anas sono sul posto con i propri uomini. Si riscontrano danni da allagamento alle imprese a ridosso della sede dello smottamento».


L’asfalto è dissestato da un mese e la circonvallazione diventa un imbuto. Pericolo incidenti per le buche e le gallerie restano ancora invase dall’acqua. Strada rotta e allagamenti
a rischio anche la variante

PESCARA L’ultimo incidente riporta alla mattina di Pasqua, quando una station wagon e una utilitaria sono finite una contro l’altra al centro della strada che, ormai da un mese, è troppo stretta per le buche in sequenza. Anche la circonvallazione è una strada disseminata pericoli: dopo il maltempo del 4, 5 e 6 marzo scorsi, la strada è danneggiata in più punti. Ma è in direzione Pescara, dopo la galleria San Silvestro, che i rischi aumentano ancora di più: per indicare un tratto dissestato tra il viadotto Vallelunga I e la galleria Colle Orlando, l’Anas, ente competente per la manutenzione, ha messo birilli e cartelli a terra con il limite di velocità a 30 all’ora. È passato un mese da quando è spuntata la segnaletica ma nessun lavoro è stato fatto: crepe e buche sono rimaste. Il guaio è che accade proprio dove la circonvallazione si unisce all’innesto dello svincolo in entrata di San Silvestro: a causa delle crepe sull’asfalto, la strada è un imbuto e ogni giorno gli incidenti si sfiorano. Due giorni fa, invece, i danni si sono contati per davvero. La strada dissestata non è l’unico problema: ci sono anche le gallerie invase dall’acqua tra Francavilla e Pescara. Eccole le due facce della circonvallazione, un’opera di 21 chilometri che collega Francavilla Foro e Montesilvano costata finora 176 milioni di euro. Che la circonvallazione sia pericolosa non è più un mistero: sembra quasi uno scherzo, ma all’ingresso e dentro le gallerie Le Piane e San Silvestro, ci sono anche i segnali con le onde che indicano la presenza di acqua. Passano le macchine e schizzano come se stesse piovendo. Nonostante i lavori e le chiusure ripetute, sull’asfalto restano le pozzanghere che sono lunghe più di centro metri. E sono pericolose. Presentate come gallerie ipertecnologiche, Le Piane, 1.919 metri percorribili dal 14 maggio del 2007, e San Silvestro, 3.623 metri tra Francavilla e Pescara inaugurati il 20 luglio del 2007, continuano a fare i conti con quelle falle che l’Anas non riesce a tappare. La galleria San Silvestro, inaugurata quasi 8 anni dall’allora ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, è stata al centro di lavori due settimane fa ed è rimasta chiusa tre giorni per interventi urgenti, con il traffico dirottato nel centro di Francavilla, ma il pericolo dell’acqua che scorre nel tunnel non è stato scacciato neanche stavolta. Stessa storia nella galleria Le Piane.

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