Il ripristino di una vecchia tubazione interrata in disuso e da riparare in più punti dovrebbe consentire all’Aca di scongiurare in tempi brevi l’emergenza ambientale sorta domenica sera con la rottura della grande condotta che porta acque nere al collettore, acque che da domenica sera finiscono nel fiume. Se così non sarà e se il depuratore non sarà riallacciato entro un massimo di due o tre giorni alla condotta, secondo esperti dell’Arta sarà a rischio la balneazione per la prossima stagione estiva. Tocca invece all’Anas mettere in sicurezza l’asse attrezzato nel punto in cui si è verificato lo smottamento da cui ha avuto origine il disastro: l’azienda parla di due o tre settimane per sistemare le due corsie, tempi più lunghi invece per intervenire sulla corsia di accelerazione per le auto che imboccano l’asse attrezzato dalla tangenziale. Sempre che non ci siano nuove frane. Queste le priorità fissate al tavolo tecnico politico di ieri mattina in sala giunta a Palazzo di città.
IL BLITZ DEL GOVERNATORE. In serata il governatore Luciano D’Alfonso si è recato in sopralluogo sull’asse attrezzato nel punto della frana per sollecitare all’Anas e all’Aca interventi risolutivi e in tempi ragionevolmente rapidi. Ingenti i danni, si parla di milioni: all’asse stradale, alla condotta dell’Aca e ad aziende che hanno sede in via Raiale nelle vicinanze della zona del crollo. La riunione in Comune è stata presieduta dal sindaco Alessandrini e ha visto la partecipazione di istituzioni e soggetti coinvolti: Prefettura, Questura, Anas, Aca, Attiva, Arta, Snam, Enel, PescaraGas, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Telecom, Regione-Genio Civile, Regione Servizio Acque Marine, Consorzio di Bonifica e Consorzio Industriale. Coordinatore del tavolo di emergenza è stato nominato il dirigente comunale Tommaso Vespasiano, capo del Dipartimento tecnico. «Si cercherà di procedere speditamente al fine di riattivare appieno la mobilità e la sicurezza della carreggiata, ma soprattutto per riattivare il collegamento della condotta Aca al depuratore perché non si abbiano ripercussioni sul fiume» ha detto il sindaco. Lo stesso Alessandrini ha ringraziato quanti già da domenica sera si sono adoperati sull’asse attrezzato per scongiurare danni maggiori. «Una Pasqua di m...» ha commentato un operaio presente domenica e anche ieri in cantiere: parole da prendere alla lettera, le sue, perché la rottura della condotta fognaria dell’Aca ha allagato la zona con acque putride e maleodoranti.
SI INDAGA SULLE CAUSE «Si sta lavorando per le riparazioni e si stanno vagliando le cause del crollo» ha aggiunto il vice sindaco Enzo Del Vecchio. Di sicuro il cedimento della fiancata dell’asse attrezzato era stato segnalato da giorni e il maltempo è stato tra le concause. Viene da chiedersi se il peso di varie tonnellate della condotta, sospesa su montanti installati sul fianco dell’asse attrezzato, possa aver contribuito all’incidente. L’installazione in quel modo di una condotta tanto imponente e dunque pesantissima ha destato stupore e anche perplessità nella riunione di ieri in Comune e poi tra gli addetti al cantiere. Aggiustarla e risistemarla con quel criterio fa sorgere più di un dubbio, ma neppure sembra possibile interrarla: un tubo di un metro e 20 di diametro richiederebbe uno scavo per almeno due metri e mezzo, non disponibile in quella zona già affollata di sottoservizi.