`Scuolabus immatricolati 25 o 30anni fa, con gomme usurate o Non sottoposti a revisione, spesso fermati dalla polizia per carenza dei requisiti perun trasporto scolastico sicuro. Questi i primi risultati dell’indagine promossa da Camera del lavoro e Filt Cgildi Pescara sul trasporto scolastico in provincia di Pescara.Da dieci giorni le 46 amministrazioni comunali pescaresi hanno ricevuto per posta certificata uno specifico questionario: «Platea di utenti - illustra Franco Rolandi, segretario provinciale Filt Cgil -, vetustà dei pulmini impiegati, percorsi, durata, tariffe e soglie di attenzione sono i dati che intendiamo conoscere per valutare un servizio essenziale, come quello del trasporto scolastico, al pari del trasporto pubblico locale». Indagine che mira a far luce in un settore poco conosciuto: «Anni fa - spiega Rolandi - il trasporto scolastico veniva gestito dalle amministrazioni comunali ma ora, con il taglio di risorse agli enti locali, viene affidato a ditte esterne spesso con gare al minimo ribasso». Criticità, questa, legata alla raccolta firme della Cgil per portare in Parlamento una proposta di legge per la tutela del lavoro e dei lavoratori in appalto. «Vogliamo analizzare tutte queste voci - sottolinea Emilia Di Nicola, segretaria provinciale Cgil Pescara – per comprendere il rapporto tra diritto allo studio e mobilità, per poi confrontarci con le istituzioni sugli aspetti da migliorare, tutelando sia l’utente che il lavoratore». Il sindacato critica infine la forma contrattuale applicata agli autisti: «In alcuni casi - denuncia Rolandi –non vengono retribuiti perché le amministrazioni comunali non fanno in tempo a pagare le ditte».