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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/04/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Maternità, la maggioranza perde i pezzi e va sotto. Approvata la risoluzione dell’opposizione con quattro voti del centrosinistra. L’assessore Paolucci: «Avanti lo stesso, secondo il mandato commissariale»

L’AQUILA Luciano D’Alfonso era riuscito a tenere uniti i suoi sull’ordine del giorno contro Ombrina, respingendo l’attacco dell’opposizione, ma quando si è trattato di discutere sulla chiusura dei punti nascita la maggioranza si è dissolta e la risoluzione di Forza Italia e Movimento cinque stelle è passata con 17 voti favorevoli e 14 contrari, forte dei voti di quattro consiglieri del centrosinistra: i Pd Pierpaolo Pietrucci e Luciano Monticelli, e i consiglieri di Abruzzo Civico Andrea Gerosolimo e Mario Olivieri. Il documento approvato impegna il presidente e commissario ad acta D’Alfonso a mantenere aperti i reparti di ostetricia e ginecologia di Sulmona, Atri, Ortona e Penne, «assicurando ogni iniziativa per garantire sempre maggior sicurezza dei nascituri e delle madri» e soprattutto a sospendere e ritirare immediatamente il Decreto Commissariale 10/2015, che disponeva la chiusura delle 4 strutture. La vittoria politica dell’opposizione è tonda: «È un colpo che il presidente D’Alfonso non scorderà presto, anche per l’invito della folla in aula a rassegnare le dimissioni dopo questa grave sconfitta», hanno dichiarato i Cinquestelle, «questa vittoria non si limita solo alla salvaguardia delle quattro mura di un reparto nascite, ma è un simbolo per la tutela del diritto di nascita nella propria terra». E Forza Italia azzarda: «Siamo riusciti a scongiurare la chiusura dei Punti nascita, e abbiamo ottenuto, anche sulla scorta delle dichiarazioni del ministro Lorenzin che ha ammesso come una deroga si potesse dare, che si proceda ad un’analisi più approfondita prima di prendere qualsiasi decisione che rischierebbe di danneggiare oltremodo i nostri territori», dicono Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri. Sarà davvero questo l’esito della risoluzione? Lo esclude l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci: «Andiamo avanti nel percorso di riforma di riqualificazione delle sanità e di messa in sicurezza secondo il mandato commissariale», sottolineando che «La sanità è commissariata e i poteri sono governativi». La partita è comunque difficile e la struttura commissariale sostanzialmente isolata rispetto allo stesso partito che la esprime al massimo livello. Lo dimostra il fatto che nella stessa seduta è stata approvata anche una risoluzione della maggioranza che chiede al commissario ad acta di riconsiderare i criteri che hanno portato alla decisione di chiudere i punti nascita degli stessi ospedali. Centrale Power Crop. L’aula si è ritrovata invece unita sul fronte energetico, approvando due risoluzioni, una di maggioranza e una di minoranza, che boccinoa il progetto della PowerCrop per la realizzazione di una centrale a biomasse a Borgo Incile di Avezzano. Il documento della maggioranza impegna la giunta a sostenere presso i ministeri competenti e presso il prefetto dell'Aquila, «il parere negativo» alla costruzione dell’impianto e ad approvare definitivamente il piano di assetto naturalistico della Riserva del Monte Salviano; ad adottare «ogni iniziativa utile alla salvaguardia dei livelli occupazionali degli ex lavoratori dello zuccherificio di Celano». Il secondo documento, sottoscritto dall'opposizione, impegna il governo regionale ad assumere ufficialmente una posizione di contrarietà nei confronti del progetto della centrale PowerCrop, «riconoscendone l'incompatibilità con il contesto socio-economico e ambientale che contraddistingue la Piana del Fucino e, più in generale, la Marsica» e a ritirare qualsiasi adesione della Regione ad accordi o intese, nell'ambito dei piani di riconversione degli ex zuccherifici. Ombrina mare. Niente da fare invece per la risoluzione contro Ombrina mare, l’investimento della società petrolifera Rockhopper. Il Consiglio regionale ha respinto la risoluzione della minoranza che chiedeva di bloccare la firma dei decreti autorizzativi all'installazione dell'impianto petrolifero, mentre la maggioranza ha ritirato il suo testo anch’esso contrario a Ombrina. Niente di più di uno stallo politico che per una curiosa coincidenza è stato rimarcato dalla risposta del ministro dell’Ambiente a una interrogazione del deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano. Riferendosi ai ritardi sulla realizzazione del parco della Costa Teatina (istituita ben 14 anni fa da una legge nazionale), Gian Luca Galletti ha ricordato che «per un'adeguata e più esaustiva valutazione della questione (Ombrina, ndr), molto potrebbe dipendere proprio dai tempi di istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina, con la contemporanea individuazione della sua perimetrazione, ad oggi non ancora definita».

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