Il Governo Renzi rimetterà mano alla riforma Fornero sulle pensioni all’interno della prossima legge di Stabilità. A confermarlo è stato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, nel corso del question time al Senato.
Poletti: più flessibilità in uscita
«Il Governo - ha detto il ministro - è intenzionato a rimettere mano alla riforma Fornero per attivare una maggiore flessibilità in uscita che sia graduale e sostenibile economicamente. Ma l’intervento potrà avvenire solo all’interno della legge di Stabilità perché è lì che bisogna quantificare e qualificare le risorse per le scelte da fare». Poletti ha però escluso categoricamente interventi sulle penalizzazioni previste in caso di pensionamento anticipato. «Effettivamente oggi verifichiamo l’esigenza di cambiare una serie di situazioni», ha precisato, alludendo soprattutto agli esodati, a quei lavoratori vicini alla pensione che in assenza di ammortizzatori sociali adeguati rischiano di rimanere a terra.
articoli correlati
Boeri: «Ci sono pensioni molto alte non giustificate dai contributi. Entro giugno proposte per equità»
L’Inps è al lavoro sulle simulazioni
«Oggi l’Inps - ha spiegato Poletti - è impegnata in un lavoro di analisi, valutazione e predisposizione di simulazioni con cui verificare quali siano le azioni più efficaci ed economicamente sostenibili, dati i vincoli che abbiamo». E legato al tema della flessibilità c’è quello della staffetta generazionale, per la quale «serve ribaltare la logica fino a oggi impiegata». Sulle penalizzazioni che creano disparità di trattamento, «la norma è stata approvata nel percorso parlamentare e ha una sua logica con cui cercare di allargare il più possibile il numero di persone che possono scegliere di andare in pensione rendendo così più agevole l’uscita». E qui il Governo non ha iniziative in corso.
«Ci auguriamo contratti nuovi e aggiuntivi»
Il ministro è poi tornato a elogiare gli effetti delle politiche adottate dall’Esecutivo, dagli sgravi nella legge di Stabilità al Jobs Act, cifre alla mano: nel primo bimestre 2015, ha ricordato, le nuove assunzioni a tempo indeterminato, esclusa la pubblica amministrazione e il lavoro domestico, sono state 303mila, 165mila a gennaio e 138 mila febbraio, a cui vanno aggiunte 42mila trasformazioni di contratti a termine che sono diventati contratti a tempo indeterminato. Rispetto al primo bimestre del 2014 ci sono state 79mila assunzioni in più. L’auspicio è ora quello di aumentare ancora i contratti a tempo indeterminato. «C’è stato un significativo trasferimento dai contratti precari a termine e tempo determinato», ha detto il ministro. «È una cosa utile e importante che deve essere favorita. Ci auguriamo che oltre al trasferimento di contratti ci siano contratti nuovi e aggiuntivi». Poletti ha anche assicurato: «La delega sarà attuata nei tempi stabiliti». Anche «procedendo sul testo unico, cioè sul nuovo Statuto dei lavoratori».