AVEZZANO «Il posto di polizia ferroviaria di Avezzano va potenziato. Il tentato omicidio dell’altra sera costituisce un grave fatto di sangue che la nostra comunità, per cultura e tradizione, non può accettare». Dopo il ferimento quasi mortale di un 22enne, solo l’ultimo di una serie di fatti criminali di cui è stato teatro la stazione di Avezzano, interviene Fabio Lauri, segretario generale provinciale del Siulp (sindacato italiano dei lavoratori della polizia di Stato). «Non può essere trascurato l’allarme lanciato dagli operatori economici della zona», continua Lauri, «è importante che si comprenda, a tutti i livelli, a partire dai sindaci sino alle massime cariche dello Stato, che la sicurezza non è un costo di sistema, rappresenta semmai un fattore moltiplicatore del benessere e anche del rilancio economico». «Più volte il Siulp ha sollecitato un intervento del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno», sottolinea, «per il rinforzo del posto di polizia ferroviaria di Avezzano che non va lasciato morire di lenta agonia, ridotto a una forza effettiva di sette uomini, di cui solo cinque operativi e con il compito di garantire prevenzione e repressione dei reati a bordo dei treni, nella stazione di Avezzano e in tutte quelle limitrofe. L’età media dei colleghi del posto di polizia ferroviaria di Avezzano supera abbondantemente i 50 anni. Questo, assieme alla carenza di uomini, di mezzi e risorse, è un fattore tutt’altro che tollerabile. La carenza del personale incide direttamente sulla prevenzione dei reati dell’intera città di Avezzano, poiché, laddove l’esiguo numero di operatori non riesce a garantire la presenza sul territorio di competenza, la vigilanza e gli interventi della forza pubblica devono essere garantiti dalla radiomobile dei carabinieri o dalle volanti del commissariato di Avezzano, già gravato da un forte impegno nel vigilare un territorio divenuto complesso e assai difficile da controllare». «Il Siulp sta sollecitando fortemente un processo riformatore della sicurezza che non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane, che giocano un ruolo peculiare e centrale», conclude Lauri, che fa parte anche del direttivo nazionale, «è necessario un percorso che riveda il blocco del turn over delle forze di polizia e procedere a un’assunzione straordinaria di personale per rafforzare il fronte della prevenzione e quello info-investigativo, incominciando da coloro che hanno già superato l’ultimo concorso in polizia e non assunti per limiti di bilancio». Magda Tirabassi