PESCARA Emiciclo in stile X Factor: niente quattro «sì» e passaggio del turno ma quattro «no»di consiglieri del centrosinistra e maggioranza affondata sui punti nascita. D’Alfonso s’infuria, i quattro replicano d’aver ascoltato la voce dei territori. Motivazione nobilissima.
Ma è l’unica motivazione? Domandarselo è lecito, visto che i voto-no sono i Pd Pietrucci e Monticelli, e poi Olivieri e Gerosolimo di Abruzzo civico. Giusto i quattro a lungo in ballo per un assessorato e poi sacrificati dal Serenissimo. Esclusioni mal digerite sia dal molto votato Monticelli e dall’emergente Pietrucci in casa democrat, che dai due di Ac, specie Gerosolimo su cui D’Alfonso molto ha tentennato, espressione di una lista rimasta con un pugno di mosche e anche per questo critica assai con la giunta Serenissima. Lo stesso leader Giulio Borrelli guida ora la rivolta ospedaliera di Atessa. Nella riunione di maggioranza pre-consiglio delle Idi di Aprile i mal di pancia sono esondati, il sentimentodi esclusione galleggiava a vista. D’Alfonso ha sottovalutato i malumori, o semplicemente va avanti come un trattore. E quelli gli hanno voluto far capire di non sentirsi zolle. Dopo la botta sono arrivati i distinguo ma il segnale resta. Voce dei territori, lampi sulla via sanitaria di Damasco, scudo delle partorienti? Certo,ma anche fame di visibilità. Tattiche. Strategie. Vendette, forse.