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Pescara, 24/11/2024
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13/04/2015
Il Centro
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Bilancio, arriva la stangata. Aumenti per tasse e servizi. De Santis: «Problemi dovuti al taglio di 7,5 milioni di euro operato dal governo. Spese ridotte all’osso, ma senza quelle risorse saremo costretti a fare gli esattori» |
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L’AQUILA L’aumento di tasse e servizi è nelle mani del governo. Lo stesso governo che ha tagliato le risorse, a partire dai 7,5 milioni in meno del fondo straordinario. L’assessore Lelio De Santis, che dice «non voglio fare l’esattore», ha un bilancio di previsione già pronto da febbraio, in cui non ci sono incrementi rilevanti a carico dei cittadini. Se il sottosegretario Paola De Micheli, a cui sono stati affidati numeri e dati relativi alle casse comunali, darà una risposta positiva sul ripristino delle risorse, lo strumento finanziario sarà subito portato in giunta e quindi in consiglio. In caso negativo, si dovrà agire su tassazione e servizi, «con una decisione che sarà collegiale, affidata a giunta e maggioranza». In pratica, si prospettano due scenari: un bilancio rigoroso sulle spese, ma di respiro, in cui la tassazione sarà in linea con quella dell’anno scorso, con la sola Tasi portata al 2,5 per mille, un aumento dunque contenuto considerato che nel resto della regione è al 3,3 per mille. Nella seconda ipotesi, se i tagli saranno confermati, il bilancio dovrà prevedere anche aumenti su Tari e Imu e sui servizi, a cominciare da quelli scolastici. Il Comune intende ora prendersi tutto il tempo necessario, visto che l’approvazione dei bilanci è stata prorogata al 31 maggio e in tutta Italia gli Enti stanno operando in dodicesimi. La speranza dell’assessore comunale alle Finanze è che il governo «comprenda la situazione dell’Aquila e apprezzi anche il lavoro fatto nel 2014, con il conto consuntivo chiuso con un avanzo di cassa di 254 milioni. Aspettiamo a giorni una risposta dal sottosegretario De Micheli, a cui abbiamo rappresentato le criticità, durante la sua visita in città. Già in quell’occasione ha riconosciuto le difficoltà oggettive in cui siamo costretti a operare e ha chiesto ulteriore documentazione. Sono fiducioso. Il mio obiettivo è scongiurare quello che è stato definito un bilancio di “lacrime e sangue”, in cui saremmo costretti ad aumentare le tasse e a ritoccare al rialzo tutti i servizi in cui è previsto un contributo da parte dei cittadini. Si lavorerà al piano B solo se le “sviste” del governo non saranno recuperate». Sviste costate al Comune dell’Aquila, secondo quanto dichiarato da De Santis, tagli che si aggirano nell’ordine di 11 milioni: i 7,5 del fondo straordinario, i 2,5-3 milioni del fondo di solidarietà, più gli 850 milioni di fitti contratti dalla Protezione civile che sono finiti sulle spalle dell’Ente. «Nella bozza di bilancio pronta da febbraio», sottolinea De Santis, «abbiamo ridotto all’osso le spese di funzionamento e di rappresentanza. Inoltre, l’approvazione del rendiconto 2014 conferma che la gestione contabile è stata rigorosa ed oculata, tanto che al 31 ottobre abbiamo registrato un avanzo di cassa di 254 milioni. Non solo: siamo riusciti ad anticipare 206 milioni per la ricostruzione. Lo strumento contabile di previsione che andremo ad approvare ne risentirà positivamente, visto che alcune pendenze, in particolare i debiti fuori bilancio, potranno essere coperte con gli avanzi del 2014». «Il governo», conclude l’assessore comunale, «non potrà non tenere conto di tutto questo. Degli sforzi fin qui compiuti da quest’amministrazione».
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