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Pescara, 24/11/2024
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14/04/2015
AbruzzoWeb
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Aeroporto L'Aquila chiuso dall'Enac, "Non è di rilevante interesse pubblico" Stop al traffico commerciale, revocata anche autorizzazione a Xpress. I primi dubbi del sindaco Cialente: ''Sara' scalo passeggeri? Vedremo...''
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L’AQUILA - “L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) rende noto che, con provvedimenti datati 13 aprile 2015, la direzione generale ha disposto, con effetto immediato, la chiusura dell’Aeroporto dei Parchi 'Giuliana Tamburro' dell’Aquila al traffico aereo commerciale. Lo scalo rimane operativo solo per i voli di aviazione generale”.
A comunicarlo è, in una nota, lo stesso ente assestando una vera e propria mazzata al progetto, bocciato senza mezzi termini, di realizzazione di scalo passeggeri privato ma finanziato con fondi pubblici, voluto dal Comune capoluogo e affidato alla società calabrese Xpress, alla quale oggi viene revocata anche l’autorizzazione ai voli commerciali.
“Diverse le motivazioni che hanno portato alla chiusura dello scalo - scrive l’Enac - tra cui: la mancanza di realizzazione di collegamenti commerciali con carattere di ripetitività; non si è concretizzato il traffico a favore di un segmento di mercato autonomo individuato dalla società concessionaria nel momento dell’apertura dello scalo; i dati relativi al biennio 2013-2014 dell’Aeroporto dei Parchi si riferiscono esclusivamente al traffico di aviazione generale, senza alcun dato significativo di aviazione commerciale”.
Inoltre, “l’Aeroporto dei Parchi non è inserito nell’elenco degli aeroporti aperti al traffico aereo commerciale, come peraltro risulta dal Piano nazionale degli aeroporti; è stata accertata la carenza di interesse pubblico sotto il profilo trasportistico nazionale e internazionale”, continua l’Enac.
“Contestualmente è stata disposta anche la revoca dell’autorizzazione all’esercizio delle attività di aviazione commerciale a favore della società XPress in considerazione dell’assenza di tali attività sullo scalo e della mancata attuazione del programma che la società aveva presentato per il biennio 2013-2015”, conclude.
I PRIMI DUBBI DI CIALENTE: ''SCALO PASSEGGERI? VEDREMO...''
“La chiusura dell’Aeroporto dei Parchi? Me l’aspettavo, sapevamo che il 15 marzo sarebbe scaduta l’autorizzazione se non fossero arrivati voli commerciali”.
Non perde il proverbiale aplomb sul tema scottante dell’Aeroporto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che assicura “non vacillo” nel progetto di creazione di uno scalo commerciale ma per la prima volta in assoluto mostra di avere qualche dubbio.
“Pensiamo prima di tutto a fare i lavori di messa in sicurezza poi tornerò a vedere, vorrò capire se il territorio ha o meno in questo momento una domanda sia come tratte sociali sia aspetti turistici”, spiega.
“Riapriamo al traffico generale, alla protezione civile, alle scuole di volo, ce ne sono due interessate”, è il programma rivisto di Cialente, da sempre primo alfiere della creazione di uno scalo commerciale a dispetto dello scarsissimo afflusso di passeggeri a ogni tentativo messo in campo dalla società di gestione Xpress.
“L’aeroporto funzionerà, questo è sicuro, se lo farà anche con il traffico commerciale, questo si vedrà”, afferma ora, molto molto più prudente.
La chiusura il primo cittadino afferma di essersela aspettata “qualche giorno fa e comunque, dovendo fare questi lavori per la messa in sicurezza al fine di realizzare l’aeroporto di protezione civile, per non rivivere l’incubo che vivemmo le prime 48 ore dopo il sisma, avremmo dovuto chiedere noi la sospensiva”.
A specifica domanda sulla propria perdita di fiducia dopo aver sempre difeso uno scalo passeggeri per turismo, Cialente però rilancia. “Non vacillo, sono convinto, stanotte ho scritto un progetto sul turismo inviato a Invitalia e al sottosegretario Paola De Micheli: tra 5 anni L’Aquila farà concorrenza al Nord e sarà un importante centro turistico. Però l’aeroporto è legato al dinamismo locale”, torna ad ammettere in seconda battuta.
“Nell’ultimo anno è stato troppo chiuso, la responsabilità è dei lavori non fatti, una pagina un po’ oscura delle macerie, è strano che 300 mezzi abbiano attraversato la città e scaricato (creando una parte della pista poi sequestrata nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, ndr): i controlli mica devo farli io sulla raccolta delle macerie”, conclude.
IORIO: ''RIVALUTARE LA SITUAZIONE GENERALE DELL'AEROPORTO''
"La situazione generale sul futuro dell’Aeroporto dei Parchi è un discorso da rivalutare tutti insieme, riguarda coralmente tutta l’amministrazione comunale. La prima cosa è avere una struttura efficace per la sicurezza dell’Aquila. Ora cominciano i lavori, comunque i voli non ci sarebbero stati: è una cosa che dispiace, ma era prevedibile". Così l’assessore con delega all’Aeroporto Emanuela Iorio riguardo la chiusura dello scalo aquilano.
"Da novembre 2013 abbiamo avuto l’autorizzazione dall’Enac sui voli commerciali, ma non era infinita, scadeva a marzo 2015 e avrebbero fatto delle verifiche - aggiunge - La risposta, è sotto gli occhi di tutti, non c’è stata, né da parte del territorio, né da parte delle compagnie aeree, nonostante gli innumerevoli sforzi della società di gestione Xpress e quelli del Comune.
"C’erano limitazioni legate al volo a vista troppo importanti. Poi c’è stata la chiusura al traffico generale e commerciale, l’inchiesta della magistratura, e mi sento di dire che Xpress ha fatto un errore formale di comunicazione che non aveva anticipato il progetto all’Enac per la Resa della testata Nord - prosegue la Iorio - Come amministrazione stiamo perseguendo l’efficientamento della struttura attraverso i fondi Fas, allargamento della pista e creazione del sentiero di avvicinamento che porterà a risolvere i problemi strutturali che hanno causato la decisione delle compagnie di non venire all’Aquila". In risposta al consigliere Ettore Di Cesare cheha chiesto le dimissioni dell'assessore, conclude: "Le dimissioni dovrebbe darle non chi si impegna e lavora per raggiungere un risultato non perseguito per ragioni esterne, ma chi quotidianamente cerca in tutti i modi di sabotare l’amministrazione e remare contro la città in cui vive”.
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