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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/04/2015
Testata giornalistica: Il Centro
«Ogni giorno sui bus è un inferno tra sputi e minacce». Parla il controllore Arpa che ha aggredito un viaggiatore senza ticket: mi scuso per la reazione, ma non se ne può più. Il sindacato Cgil: tornelli e vigilantes su tutti i mezzi

PESCARA «Chiedo scusa ai passeggeri che sabato scorso erano sull’autobus per Città Sant’Angelo e al mio collega: ma non a chi mi ha provocato mentre stavo lavorando. Com’è il mio lavoro? Il controllore riceve sputi, spinte, minacce e offese ogni giorno». E’ stata l’esasperazione a far infuriare Michele Da Fermo, controllore dell’Arpa di quasi 61 anni, originario di Atri, che ogni giorno sale sugli autobus per controllare i biglietti sulle corse per Città Sant’Angelo, Giulianova, Far San Martino e Chieti. Solo che all’ennesimo rifiuto di esibire il documento e a un “ti meno” di troppo Da Fermo, stavolta, è sbottato ripagando il passeggero con la rabbia accumulata in anni di lavoro. La sua reazione, con minacce e offese rivolte a un passeggero salito sulla tratta Pescara-Città Sant’Angelo, è stata filmata e ha fatto il giro di Facebook ma Da Fermo spiega perché, sabato mattina, si è infuriato sull’autobus dell’Arpa. Da Fermo, cos’è accaduto tra lei e il passeggero sull’autobus? Ho chiesto al signore, che non avevo mai visto prima, di esibire il biglietto e lui mi ha dato un biglietto scaduto da due mesi. A quel punto, con molta calma, gli ho chiesto i documenti e lui mi ha risposto che mi avrebbe dato le generalità a voce. Gli ho fatto notare che non andava bene, che non poteva, che mi avrebbe dovuto dare il documento e non generalità orali e da lì ha iniziato a dirmi “ti meno” facendomi vedere anche un taglierino. L’ho invitato a scendere dall’autobus ma nulla, continuava a ripetermi che mi avrebbe fatto del male. E, poi, sì mi sono un po’ alterato. Quando si è rivisto nel video, ha pensato di aver avuto una reazione esagerata? Mah, forse un pochino, ma è stato il passeggero a provocarmi. Ma il problema è che ogni volta il mio lavoro diventa un’incognita perché non si sa mai chi si trova sull’autobus. Stavo multando una ragazza che era senza biglietto e una signora accanto a lei si è alzata dicendomi cosa stessi facendo e poco tempo fa un altro senza biglietto mi ha sputato. Un ragazzo, una volta, mi ha tirato un pugno, un altro mi ha offeso. Un mio collega è stato preso a pugni, un altro collega è stato minacciato. Non se ne può più. Qual è la reazione tipica dei viaggiatori? Mi dicono ma “perché mi stai facendo la multa?” Ma è il mio lavoro e devo farlo. Solo che alla richiesta dei documenti inizia sempre una storia infinita: si rifiutano di esibirli, dicono che non li hanno e iniziano le offese e le minacce. Appena entro è un fuggi-fuggi e ricordo perfino un passeggero che, vedendomi arrivare, saltò dal finestrino. Chi sale sull’autobus senza biglietto? Incontro tossicodipendenti, stranieri, ma anche molti italiani. Sarà anche la crisi, ci saranno anche persone povere e senza soldi ma non possono prendersela con me: io faccio il mio lavoro. Una volta ho trovato anche una siringa in un sedile. Quante multe fa al mese? In questo mese ne ho fatte 79; una multa costa 44 euro più il costo del biglietto. Ma che sudore fare il verbale perché ogni volta è un litigio continuo. Ma è il mio lavoro e tra l’altro sono anche responsabile nei confronti dell’azienda. E non è vero che si prende l’autobus senza pagare per tratte più brevi ma si viaggia senza biglietto fino a Giulianova, a Chieti, a Fara San Martino. Le viene in mente di lasciare il suo lavoro? Sì, ma ormai... Ma posso dire di averne viste di tutti i colori. Insulti alla mia famiglia, minacce come “ti tengo d’occhio”, altri che ti dicono “ti aspetto fuori”. Ogni volta è una lotta. Si è pentito della reazione che ha avuto? Solo un pochino ma sono stato provocato. Chiedo scusa a chi quel giorno era sull’autobus e al mio collega che è intervenuto ma sono stato provocato. I suoi colleghi controllori l’hanno chiamata? Sì, in molti mi hanno espresso la loro solidarietà perché la pensiamo tutti alla stessa maniera: non se ne può più. E se le capitasse un altro passeggero che le fa girare le scatole? Speriamo di no. Terrò duro, sono vicino alla pensione. La lite sull’autobus filmata da un telefonino e messa su Facebook com’è finita? E’ finita che a scendere dall’autobus sarebbe dovuto essere il passeggero senza biglietto e invece a scendere sono stato io.

Il sindacato Cgil: tornelli e vigilantes su tutti i mezzi

PESCARA «Siamo consapevoli della gravità di quanto accaduto, frutto di una reazione incontrollata da parte di chi, nell'espletare un’attività estremamente difficile e delicata, si è imbattuto in un atteggiamento presumibilmente deprecabile seppur in una situazione di insopportabile costante illegalità rappresentata dall’evasione tariffaria». Interviene così Franco Rolandi, segretario Filt Cgil sul caso della lite sull’autobus. «Abbiamo più volte segnalato le costanti e ripetute difficoltà di quanti si imbattano nell'accertare la regolarità e il possesso dei titoli di viaggio, riscontrano quotidianamente. L’ultima occasione», specifica, «è stata fornita nell’ambito di un incontro ufficiale con il presidente Arpa Luciano D'Amico al quale abbiamo sottolineato come il fenomeno dell'evasione tariffaria abbia assunti livelli e dimensioni non più sostenibili soprattutto rispetto a un'azienda in forte difficoltà economica/finanziaria. Al presidente abbiamo offerto anche spunti che vanno dall’introduzione dei tornelli alla presenza sul mezzo di vigilantes».

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