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Data: 15/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fusione trasporti dovrà essere leva di politica economica di Aristide Ricci (*)

La fusione delle aziende pubbliche di trasporto è una riforma di struttura, una delle poche realizzate in Abruzzo dalla costituzione dell’Arpa nel 1978. Veri atti programmatori sono mancati fino ad oggi, e l’assenza di un piano regionale dei trasporti è la riprova che un settore strategico è vissuto alla giornata. Il dibattito sull’azienda unica ha fatto emergere una verità importante: una rete integrata dei trasporti è una scelta strategica di politica economica e come tale presuppone investimenti per riequilibrare l’assetto di un territorio alle prese con lo spopolamento dell’interno e il congestionamento della costa. Atti programmatori non più rinviabili. L’azienda unica potrà cambiare questo stato di cose, dovrà gestire in modo oculato e trasparente il trasporto urbano, extraurbano e ferroviario eliminando doppioni e sprechi integrando e migliorando servizi, orari e tariffe. Questa è la «missione» del nuovo soggetto su cui il governo regionale ha investito sin dal suo insediamento: lo dimostra la scelta del governatore di mantenere la delega ai Trasporti e alle Infrastrutture. Decisivo sarà nell’ opera di riorganizzazione il coinvolgimento di Comuni ed enti locali, fino ad oggi splendidamente assenti nell’offrire contributi concreti al settore, ma sempre presenti nel pretendere nuovi servizi. Le questioni enunciate sono state oggetto di dibattito per decenni, ma che cosaha impedito che dalle parole si passasse ai fatti? La scarsa consapevolezza della classe politica del ruolo cruciale che il trasporto svolge? Eppure i trasporti sono la seconda voce di spesa dei bilanci delle Regioni. Lamancanza di competenze e professionalità per gestire il settore? Lo scollamento grave tra l’azione amministrativa delle Regioni e quella delle aziende? Difficile fornire risposte convincenti. Ma la costituzione dell’azienda unica rappresenterà un momento di verità a cui nessuno potrà sottrarsi, pena il decadimento dei servizi da offrire, con l’inevitabile peggioramento della qualità della vita in Abruzzo.

(*) Giornalista, trasporti

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