ROMA La scadenza del 15 aprile è arrivata, portando con sé molta curiosità e qualche preoccupazione: a partire da stamattina sono disponibili sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni dei redditi precompilate di 20 milioni di contribuenti, essenzialmente lavoratori dipendenti e pensionati che finora hanno usufruito del modello 730. Per sperimentare la novità c’è tempo: infatti il termine per la presentazione è stato spostato in avanti rispetto agli anni scorsi, al 7 luglio, e questo vale sia per chi lo invia direttamente all’Agenzia sia per chi ricorre ad un intermediario. La prima cosa da fare, volendo sfruttare la nuova modalità, è procurarsi le credenziali di accesso: pin dell’Agenzia delle Entrate, oppure credenziali Inps o ancora carta nazionale dei servizi. Con i codici a portata di mano si può scaricare la propria dichiarazione; bisogna però decidere se gestirla direttamente oppure affidare l’incarico al sostituto d’imposta (ovvero il datore di lavoro, se presta assistenza fiscale) oppure a un Caf (centro di assistenza fiscale) o un commercialista. A questi soggetti occorrerà dare un’apposita delega per l’accesso. L’obiettivo finale del meccanismo della precompilata è permettere al contribuente di accettare la “proposta” formulata dell’amministrazione fiscale, sulla base dei dati di cui questa dispone. Ma il primo anno ciò sarà possibile solo per una minoranza dei contribuenti: infatti i dati inclusi nel nuovo 730 comprendono quelli sui redditi, su mutui e polizze (forniti da banche assicurazioni) sui contributi versati (anche per i lavoratori domestici) più alcuni oneri detraibili già presenti in dichiarazioni precedenti. Mancano invece, le spese mediche ed altre voci che danno diritto ad ulteriori detrazioni. Nella maggior parte dei casi quindi la dichiarazione non potrà essere accettata ma andrà integrata o corretta. Nelle intenzioni del governo comunque la precompilata semplificherà la vita dei cittadini, togliendo di mezzo una serie di fastidiosi oneri tra cui la conservazione dei documenti.
I CONTROLLI. La nuova procedura non è però obbligata. Anzi, in caso di dubbi o di semplice diffidenza verso la tecnologia, guardare indietro potrà per molti essere un’opzione interessante. Non solo infatti sarà possibile utilizzare la precedente modalità di presentazione del 730, del tutto cartacea almeno dal punto di vista del singolo contribuente. Ma chi farà la scelta più tradizionale beneficerà degli stessi vantaggi accordati agli utenti della precompilata. Vantaggi che consistono nello spostamento a carico dell’intermediario (Caf o commercialista che appone il proprio visto di conformità) dei controlli documentali, ovvero quelli relativi ai pezzi di carta che attestano il diritto a detrazioni e deduzioni. Non è solo un risparmio di tempo o fatica, ma qualcosa di più, visto che la maggiore imposta eventualmente dovuta in seguito ai controlli sarà richiesta all’intermediario stesso e non più al cittadino; salvo nel caso in cui quest’ultimo abbia messo in atto una vera e propria truffa, ad esempio presentando un documento contraffatto.
Restano a carico del contribuente solo i controlli sul diritto soggettivo ad una certa agevolazione, come quelle riconosciute per l’abitazione principale o per la presenza in famiglia di un portatore di handicap.