Fioccano interrogazioni sul caso delle consulenze Atac nell’anno 2014, alle quali, forse qualcuno stavolta darà risposta. Trentatré voci di consulti esterni per un totale di un milione 279mila 560 euro, come puntualmente riportato ieri da Il Tempo . A destare perplessità merito e importo delle consulenze, per le quali, ha precistato Atac «i costi sostenuti nel 2014 sono del 31% inferiori rispetto al medesimo dato del 2013, il quale risultava già a sua volta inferiore del 30% rispetto a quello registrato nel corso del 2012. Questo risultato - prosegue la nota - è stato possibile, soprattutto grazie allo sforzo di internalizzazione compiuto da Atac che ha notevolmente incrementato le attività della sua funzione legale aziendale... che ha comportato, nel 2014, risparmi sulle spese legali per oltre 350 mila euro rispetto al 2013». Che le forbici Atac fossero passate anche per le consulenze, è tuttavia cosa non solo nota ma scontata in un’azienda che continua a tagliare corse e linee degli autobus. Quello che tuttavia chiedono gli esponenti politici, è di fare luce sul merito e sull’opportunità di talune consulenze. Solo per ricordarne una tra le tante citate ieri - e consultabili on line sul sito dell’Atac - i 20.800 euro «per ricerca ed esame documentale catastale per l’individuazione dei proprietari delle particelle contigue a quelle di Atac Patrimonio in zona Garbatella».
Sulla vicenda comunque è già battaglia in Campidoglio, «visto che il sindaco Marino ritiene che lo sfacelo di Atac si sia fermato col suo arrivo - fa notate il consigliere capitolino Fi, Ignazio Cozzoli - spieghi perché nel 2014 si sono spesi fiumi di soldi in consulenze legali con un ufficio legale interno dotato di un gran numero di ottimi avvocati. Lo spieghi in fretta perché glielo chiederò anche in forma di interrogazione urgente». Duro il commento della consigliera FdI-An, Lavinia Mennuni: «È notorio che con la gestione Marino l’Atac in un solo anno è riuscita a raddoppiare i debiti, un rating negativo di fronte al quale l’amministrazione anziché avviare un’attenta pianificazione e programmazione per rilanciare l’azienda ha proseguito, come dimostra l’articolo de Il Tempo che peraltro smentisce la lettera del sindaco, bruciando migliaia di euro per consulenze e pareri».
Non solo Campidoglio però, le consulenze Atac finiscono infatti in Parlamento. «Presenteremo un'interrogazione parlamentare urgente ai ministeri competenti per chiedere chiarezza sul milione e 279mila euro speso in consulenze esterne dall'Atac nel solo anno 2014. Una cifra che appare un po’ come uno schiaffo agli utenti che ogni giorno a Roma chiedono a gran voce un servizio di trasporto pubblico più efficiente», ha annunciato il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina.
Spendere meno, insomma, non significa spendere bene.