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Data: 19/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Quattro dipendenti Atac verso il licenziamento per lo sciopero selvaggio

Due dipendenti, un funzionario e un caposervizio. Sono quattro in tutto i lavoratori dell’Atac che rischiano il licenziamento. Fanno tutti parte della Dct, la «Direzione centrale del traffico», l’ufficio da cui venerdì mattina è partito l’ordine di far evacuare i treni, sospendendo le corse che erano partite prima che scattasse lo sciopero. Una decisione che il sindaco Marino definisce «grave e pericolosa». Saranno vagliate anche le posizioni dei 15 macchinisti alla guida dei treni evacuati, anche se rischiano sanzioni minori, dato che l’ordine è partito dai superiori.
La Commissione d’indagine dell’azienda si insedierà domani mattina. Il sindaco Marino si attende «licenziamenti già martedì», come ha detto al Tg1. «Sono già stati acquisiti una serie di riscontri su quanto accaduto - ha spiegato ieri l’assessore ai Trasporti, Guido Improta - La Commissione farà luce sugli eventi e se venisse accertato che queste situazioni sono state cagionate dagli ordini arrivati dalla Dct è naturale che scatteranno provvedimenti nei confronti dei responsabili». Improta ieri ha deciso di incaricare «la Commissione di valutare se alcuni comportamenti abbiano alterato lo standard di sicurezza che deve essere garantito ai passeggeri e ai dipendenti. E infatti si sono registrate almeno tre aggressioni, purtroppo non solo verbali, ad agenti di stazione».
A puntare il dito sulla Dtc sono sia i passeggeri che i macchinisti. «L’ordine è partito dall’alto - racconta un conducente in servizio ieri prima delle 8.30 - E noi siamo obbligati ad eseguirlo. Lo prevede il Regolamento sulla circolazione dei treni». In genere, racconta il macchinista, la direttiva di evacuazione viene impartita solo «in casi gravi», come «guasti al mezzo» o «situazioni di pericolo». «Tutti elementi che venerdì non si erano verificati».
TRE SIGLE NEL MIRINO
Sempre domani l'Autorità di garanzia per gli scioperi aprirà un procedimento di valutazione su quanto accaduto, con l'occhio soprattutto al mancato rispetto delle fasce di garanzia. Per centinaia di passeggeri della Metro A esasperati, lo sciopero infatti è cominciato 10 minuti in anticipo rispetto all’orario fissato delle 8:30, goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato molti ad occupare i convogli della metropolitana. «Non faremo sconti a nessuno», promette il garante, Roberto Alesse, spiegando che gli accertamenti dell’Authority riguarderanno sia l’azienda sia i tre sindacati che hanno convocato la serrata (Ugl, Sul e Faisa-Cisal). «L’Atac ci ha già fornito una copiosa documentazione e ci ha chiesto di essere ascoltata sui fatti. La convocheremo nei prossimi giorni per un’audizione».
LA PREFETTURA
Sulla vicenda sta conducendo degli accertamenti anche la Prefettura, a cui proprio il Garante per gli scioperi ha chiesto un dossier dettagliato su quanto accaduto venerdì. Secondo molti passeggeri i treni sarebbero passati ogni 5 minuti, e non ogni 2 massimo 3, come recitava la tabella di Atac di ieri, tra le 8 e le 8.30.

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