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Data: 19/04/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente ne è convinto: «I soldi ci sono». Il sindaco contro l’opposizione: «Parlano senza sapere». Restituzione tasse, per Lolli il governo «stopperà» Inps e Inail

L’AQUILA «Quando si dice che i soldi non sono stati stanziati è una bugia». Non si fa attendere la risposta del sindaco Cialente e dell’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano alle accuse dell’opposizione. E in una conferenza stampa convocata all’ultimo momento, ieri pomeriggio nella sede comunale, sindaco e assessore, affiancati dalla senatrice del Pd Stefania Pezzopane e dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, hanno respinto le critiche. Le contestazioni sono sempre le stesse: i soldi non ci sono e per questo la ricostruzione è ferma. «I soldi ci sono eccome», ha ribattuto Di Stefano, «non esistono vuoti di finanziamento per la ricostruzione per i prossimi anni». Secondo l’amministrazione comunale, la delibera Cipe di febbraio sarebbe in arrivo e assegna somme stanziate con la legge di Stabilità del 2014. «Abbiamo 480 milioni», ha detto Di Stefano, «190 per il 2015 e 291 per il 2016, subito disponibili. Poi ci sono altri 380 milioni provenienti dallo Sblocca Italia e altre risorse». In totale sono circa 802 milioni di euro. «Con il pregresso ancora da impegnare, arriviamo a quasi un miliardo di euro per il 2015», ha sottolineato Di Stefano. «Il meccanismo adottato per l’utilizzo dei fondi della ricostruzione è quello, già rodato, delle anticipazioni di cassa, grazie all’accordo Abi-Cassa depositi e prestiti, che si traduce nella partenza di più cantieri di quelli che sarebbero partiti se ci fossimo adattati al meccanismo previsto dalla legge», ha spiegato Di Stefano, per il quale «grazie a questi meccanismi di virtuosità economica abbiamo un tiraggio alto dei progetti». Per governare, insomma, ci vuole anche «intelligenza amministrativa», secondo Di Stefano, «perché se si resta abbarbicati alle leggi così come stanno scritte, ci si paralizza». Tornando ai dati sulle risorse per la ricostruzione, Di Stefano ha precisato che «abbiamo chiesto 470 milioni della vecchia cassa, che il governo ci darà tra pochi giorni, e con una parte di essa noi copriamo subito l’11esimo elenco, che pesa 140 milioni, senza aspettare che arrivi la nuova cassa (gli 802 milioni). Con questo procedimento «non si creano vuoti, c’è stata sofferenza soltanto nel trasferimento degli ultimi 205 milioni del Cipe», ha spiegato l’assessore, «a causa della disgregazione della governance, per mesi rimasta senza dirigenti». Questi 205 milioni copriranno, con le risorse di cassa precedenti, il decimo elenco, che grava sul 2015. Quello delle anticipazioni è un meccanismo che premia, secondo l’amministrazione comunale. Nel frattempo, il Comune chiederà al governo la cassa per gli 802 milioni, «dei quali 280 addirittura del 2014», ha precisato Di Stefano. Partirà così anche il dodicesimo elenco. Cialente, Pezzopane e Lolli sono poi tornati, in particolare, sulla bagarre in consiglio comunale nel giorno della visita della sottosegretaria. La senatrice ha ricordato che «la De Micheli è andata via perché convocata dalla Regione per affrontare i problemi del territorio». Cialente ha ribadito che «i consiglieri avrebbero dovuto dirci quello che pensavano della legge, invece di parlare di massimi sistemi. È stata un’occasione persa». Lolli ha ricordato che i temi al centro dell’incontro in Regione con la De Micheli erano «di quelli che devono essere risolti subito», come sarà per la questione delle tasse sospese nel post- sisma prima che Inail e Inps vengano a bussare alla porta del Comune. Alla sottosegretaria è stato chiesto di fermare i due enti previdenziali e sembra che la richiesta andrà a buon fine. E poi il problema dello sblocco delle risorse per le attività produttive (il 5% proveniente dai fondi della ricostruzione). La De Micheli, al riguardo, ha proposto una cabina di regia ad hoc.

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